Nanchino - 14/Mar/2003 «»
14 Marzo 2003
All'arrivo ci ha aspettato la nostra nuova guida, questa volta un uomo, Wan.
A Nanchino ci sono tre fabbriche della FIAT; sta dando lavoro a tante persone e con salari più alti di quelli a cui sono abituati i cinesi. Il numero di macchine vendute sta crescendo vertiginosamente. I due modelli visti lungo le strade sono la Palio e la Siena, che da noi non c'è. In realtà la macchina più diffusa è la Santana della Volkswagen, da noi mai vista e neanche sentita.
Una particolarità di Nanchino? I semafori: hanno un display che indica quanti secondi mancano prima che cambi colore. Utile!
15 Marzo 2003
Anche questa mattina ci siamo svegliati con le nuvole, ma non ha mai piovuto molto.
Prima tappa della mattinata è stata alla città vecchia di Nanchino, ma non c'è nulla di significativo, se non le pittoresche lanterne rosse appese un pò ovunque soprattutto sui ponticelli.
Wan ci ha portato a vedere il mercato, che sicuramente è stata la tappa più interessante di tutta la giornata. Già alle 9.30 iniziano a cucinare ravioli, frittelle e a preparare il thè. Le bancarelle di spezie e cibo sono accanto a quelle di canarini ed animali in genere. Poi siamo entrati in una zona coperta dove vendono frutta, verdura, ancora spezie e pesci. In un'altra zona ancora alcuni pesci cercavano di uscire dalle loro vasche e in un angolo aprivano cozze e ... rane. Infine c'è una parte destinata agli animali domestici, ma non si mangiano; anzi la guida scherzando ci ha consigliato "a Canton non uscite la sera, perchè si mangia tutto ciò che si muove!". C'erano cani e gatti, tra cui il tipico cane pechinese.
Da qui siamo andati a vedere il
Museo di Nanchino. I musei non sono generalmente la mia passione, ed anche questo infatti non mi ha esaltato, ma ci sono state un paio di cose interessanti: il broccato, ovvero un tessuto costituito da una trama ed un ordito ed un'ulteriore ricamo sul tessuto ed il "vestito di giada", ovvero un abito formato da 2.000 tessere di giada unite con un filo d'argento. La veste apparteneva ad un nobile (d'oro sarebbe appartenuta ad un imperatore e di bronzo ad un generale). Pensavano che la giada garantisse la conservazione delle spoglie mortali. In realtà all'interno è stato ritrovato solo lo scheletro. Quindi siamo andati a pranzo e nel pomeriggio, prima di andare in stazione, abbiamo visto il
ponte sul fiume Yangtze, il primo che ha creato un collegamento tra il nord ed il sud del paese. Il ponte è costruito di due piani: quello superiore, stradale, e quello inferiore, ferroviario. E' lungo 6.700 metri circa. Furono impiegati 7.000 operai, più molti volontari.
Dato che da vedere non c'era molto siamo arrivati in anticipo in stazione e ci siamo accomodati in una grande sala di aspetto. C'era un distributore (un grosso thermos) di acqua calda, dove molti hanno riempito mini thermos contenenti il thè. Ci sono in servizio molte ragazze che coordinano le attività e sembrano delle hostess, una è passata spruzzando il deodorante. Alle 15.00 hanno aperto le porte per salire sul treno. Ogni carrozza ha una "responsabile" che ad ogni stazione scende per pulire il cartello con la destinazione ed indirizza i passeggeri al loro posto. Il treno era su due piani e noi eravamo prenotati al piano inferiore. Tutto comunque è nuovo e bello; c'è anche l'aria condizionata accesa, forse vogliono far vedere che sono in grado di mantenere il freddo. Certo non è questo il periodo! Le "hostess", durante il viaggio, continuano a passare per vendere cibo, bibite e giornali ed offrire acqua per il thè.
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