Tokyo - 30/Dec/2009 «»
Questa mattina ce la siamo presi comoda, siamo arrivati a fare colazione da Mister Donut alle 9, poi siamo partiti in direzione
Asakusa.
Il birrificio Ashai purtroppo era chiuso, così ci siamo spostati subito al
santuario Kannon ? Senso-ji. La strada che porta all?edificio principale è fitta di bancarelle, di souvenir e di cibo, essenzialmente dolci, che noi, prontamente, abbiamo assaggiato.
La facciata del tempio è impachettata?.ovviamente, ma sulla sinistra è possibile ammirare una bella pagoda a 5 piani ed altri santuari più piccoli.
Seppur il sole andasse e venisse, siamo andati alla banchina dell?acquabus e partiti alla volta di
Odaiba.
Il primo tratto non è molto interessante, se non i 13 ponti, uno diverso dall?altro architettonicamente, sotto cui si passa, mentre avvicinandosi ad Odaiba si scorgono il
Rainbow Bridge e diversi grattacieli, che fanno assomigliare questa zona a New York.
Sull?isola c?è anche una Statua della Libertà, di dimensioni più contenute rispetto all?originale, ma uguale.
Siamo stati in due centri commerciali, alla ricerca della birreria Daiba, ma è stata chiusa. Che sfiga!
Siamo riusciti però a comprare 3 bottiglie di birra giapponese, di marca sconosciuta, per la nostra collezione.
In uno dei piani, c?è un Family Park, ovvero una zona di giochi per la famiglia, da quelli di equilibrio, a quelli di mira, a quelli di forza. Molto divertenti.
Nel frattempo è sceso il buio ed il Rainbow Bridge si è illuminato ?come un arcobaleno. Sullo sfondo anche la Tokyo Tower si è colorata di rosso, facendo risaltare la scritta 2009, che domani vedremo modificarsi in 2010!
Per il viaggio di ritorno abbiamo puntato sulla monorotaia, che ci ha concesso ancora qualche scorcio del ponte e della città illuminata.
Una volta arrivati a Shiunjuku, siamo andati alla ricerca di un ristorante di cui ho letto sulla guida del Touring, in cui preparano pasta fresca e ravioli. Esausta, camminavo quasi come un automa. Non trovandolo nella via che ci aspettavamo, abbiamo proseguito ancora per un isolato, finchè ci siamo imbattuti nella caserma dei pompieri, con loro per strada, e ci è stato detto che il ristorante è stato chiuso. Ma no!
Siamo tornati indietro ed abbiamo scelto dove mangiare in base alle vetrine che maggiormente ci ispiravano, dato che spesso mostrano o con foto o con dei modelli i piatti che poi cucinano.
Ci hanno fatto accomodare al bancone, davanti al cuoco.
Marco ha scelto di assaggiare il tonno crudo a fette, mentre io gli spiedini misti di carne, oltre, entrambi, gli spaghetti.
Gli spiedini erano di vario tipo, anche se non abbiamo ben capito le differenze, più o meno buoni.
Gli spaghetti invece ?sono freddi, da passare in una ciotola con salsa di soia, fredda. Pessimo.
Per fortuna abbiamo accompagnato il tutto con 1 l di birra Sapporo!
«
»