Budapest - 31/Dec/2000 «»
Il 31 siamo andati a vedere un paesino molto caratteristico,
St. Ander, poco distante da Budapest, formato da tante piccole case con negozietti caratteristici lungo le vie, dove abbiamo fatto qualche acquisto. La giornata era assolata ed è stato un peccato dover venir via. Ho comperato un bicchiere di cristallo a fusto lungo, con la coppa colorata di rosso e finemente decorata. Marco invece ha acquistato una campana natalizia. Ormai al primo pomeriggio siamo giunti al ristorante, da Attila. Siamo scesi più di 15 metri sotto terra in una ex cantina ed abbiamo mangiato molto bene ed abbondante. Vi erano due lunghissime tavolate e ci hanno servito piatti da 2 persone con riso in bianco, con sopra appoggiati diversi wurstel, crocchette di patate, cotolette, bistecca ai ferri. Una delizia per il mio palato. A metà pomeriggio siamo tornati in albergo per aiutare a preparare la cena, organizzata dai genitori di Cristina. Tutti insieme quindi ci siamo messi all'opera: i ragazzi hanno mischiato i sughi di lepre, mentre noi ragazze ci siamo dedicate agli antipasti. Mi è dispiaciuto non fare delle riprese, perché ci siamo divertiti davvero tanto. La cena è andata a meraviglia e ci siamo abbuffati. A mezza notte è stato molto strano e particolare, perché gli ungheresi hanno cantato il loro inno nazionale e poi noi il nostro e quindi abbiamo iniziato a festeggiare che erano passati da 5 minuti dallo scoccare dell'anno nuovo. Ci sono stati poi i fuochi d'artificio, portati dall'Italia, perché qui non c'è tradizione in questo senso. Ed infine c'è stata la lotteria che mi ha fatto portare a casa diversi regali: dal porta biglietti da visita, a un calendario, a un pacchetto di biscotti. Una dei nostri compagni di viaggio è una cantante lirica e ci ha cantato qualche brano, da pelle d'oca, soprattutto certi acuti, quasi da spaccare i vetri.
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