Portogallo 2023

Dettagli generali del viaggio

Data partenza: 06/Aug/2023
Data rientro: 25/Aug/2023
Mezzo: Camper
Km percorsi: 6536
Soste: 25
Costi totali: €4.183,96


Le foto più rappresentative



Tappe

Tappa Data KM Da vedere
Arese - Valence 06/Aug/24 481 -
Valence - Beziers 07/Aug/24 403 Isle sur la Sorgue, Beziers
Beziers - San Sebastian 08/Aug/24 548 San Sebastian
San Sebastian - Finisterre 09/Aug/24 760 Cabo Finisterre
Finisterre - Porto 10/Aug/24 339 Porto, stazione ferroviaria, Igreja dos Congregados, Cappella delle anime, Mercado do Bolhao, Igreja dos Carmelitas, Sé, la Cattedrale, Dom Luis I, Mosteiro da Serra do Pilar
Valle del Douro 11/Aug/24 0 Valle del Douro, St. Nicholas
Porto - Cortegaca - Ovar - Valega - Agueda 12/Aug/24 163 Cortegaca, Ovar, Valega, Igreja Matriz de Santa Maria, Agueda
Agueda - Aveiro - Coimbra - Tomar 13/Aug/24 172 Aveiro, Coimbra, Mosteiro de St. Cruz, Tomar
Tomar - Batalha - Obidos 14/Aug/24 155 Convento de Cristo, Batalha, Obidos
Obidos - Setubal - Estremoz - Evora 15/Aug/24 384 Setubal, Fortaleza de Sao Felipe, Estremoz
Evora - Redondo 16/Aug/24 103 Evora, Sè, la cattedrale, tempio romano, Igreja de Sao Joao Evangelista
Evora - Faro - Albufeira 17/Aug/24 280 Faro,
Albufeira - Cabo de Sao Vincente - Cabo Espichel 18/Aug/24 418 Cabo de Sao Vincente, Cabo Espichel
Cabo Espichel - Lisbona 19/Aug/24 56 Lisbona, Casa dos Bicos, Cattedrale, Sé Patriarcal, Miradouro, S.ta Luzia, Sao Vicente de Fora, Miradouro, da Graca, Praca do Rossio, Miradouro Sao Pedro de Alcantara, Praca do Comercio
Lisbona 20/Aug/24 0 Mosteiro dos Jeronimos, Monumento alle Scoperte, Torre di Belem, Elevador Santa Justa, Pink Street, Mercado da Ribeira
Sintra - Cabo de Roca - Cascais 21/Aug/24 0 Sintra, Palacio da Pena, Cabo da Roca, Cascais
Lisbona - Burgos 22/Aug/24 724 -
Burgos - Tolosa 23/Aug/24 572 -
Tolosa - Saint Savournin 24/Aug/24 424 -
Saint Savournin - Arese 25/Aug/24 554 -

- 06/Aug/2024

Sveglia presto la mattina della partenza e per le 11 eravamo pronti, quando, al check finale del camper, il frigorifero non rimaneva bloccato, quindi abbiamo dovuto andare con urgenza dal dottore….Rinaldo, mio suocero, Mac Gyver, per una rapida aggiustatina e finalmente abbiamo imboccato l’autostrada direzione Torino alle 13. Essendo partiti tardi, non saremmo riusciti ad arrivare a Carcassone, come ipotizzato, quindi abbiamo anticipato la sosta vicino a Valenza, trovando un campeggio un po' vecchiotto, ma utile alla nostra causa, quindi poco male. Dopo cena ho studiato le possibili tappe, realizzando di non aver voglia di fermarmi in quelle già visitate, anche se qualche anno addietro, tipo Avignone, Arles, per quanto belle, ma trovarne di nuove.

- 07/Aug/2024

Sveglia con 16 gradi esterni e 18 gradi interni al camper, per la gioia di Marco. Ai controlli di routine pre-partenza, come capitato ieri, il frigorifero non rimaneva bloccato, ma Marco aveva già pronto il piano B, ovvero bloccare, con una corda da porta pacchi e una cuscinone del divano, l’apertura, così da poter viaggiare ugualmente. All’uscita del campeggio abbiamo sentito cigolare, durante la frenata, la parte anteriore destra, ma potrebbe trattarsi di un sasso o comunque si pensa niente di grave e quindi ci avviamo verso Isle sur la Sorgue, che avevo visto essere molto carina e vivace, sul fiume. Dopo aver parcheggiato nei pressi del cimitero, abbiamo fatto una passeggiata per arrivare in centro, con un bel venticello, per quanto caldo. Questa piccola cittadina è anche considerata la Venezia francesce, per i suoi canali ed al primo ponticello c’era anche un mulino ad acqua funzionante, tanti bei fiori colorati appesi alla ringhiera sul fiume e tanti locali dove mangiare. Abbiamo percorso diverse stradine e diversi tratti di canale, molto vivace e colorato.
Una volta ripartiti, in autostrada, abbiamo fatto benzina e poco dopo ci siamo trovati fermi in coda e Marco ha iniziato a sentire puzza di gasolio. Siamo usciti appena possibile e purtroppo abbiamo avuto la conferma che il filtro del carburante, per l’ennesima volta, stava perdendo. Abbiamo chiamato l’assistenza Fiat, per farci dare indicazione delle officine autorizzate in zona, ma le due consigliate non potevano neppure vederci prima di 2 gg. Abbiamo consultato internet alla ricerca di una officina generica e ne abbiamo trovata una lungo la strada. Un po' a gesti, un po' con l’aiuto di google translator, siamo riusciti a comunicare e farci aiutare dal gentile proprietario che ha sostituito il pezzo che avevamo già di scorta, non essendo la prima volta che il camper ha questo problema. Per scrupolo, siamo andati poi a prendere comunque un altro ricambio originale in Fiat per il “non si sa mai” e ci siamo fermati in campeggio a Beziers, avendo perso parecchio tempo. Cena consolatoria con prosecco e poi 2 passi per vedere il vicino centro, in realtà desolato, passando però dal canale ed assistendo ad un bellissimo tramonto.

- 08/Aug/2024

Prima sosta della mattina, sapendo di lasciare la Francia a breve, è stata ad un supermercato, per acquistare dei formaggi da gustarci durante la vacanza. Il resto della giornata è stato essenzialmente di viaggio. Un paio di ore prima di San Sebastian ho chiamato 7 campeggi lungo la costa, ma erano tutti al completo. Abbiamo quindi impostato l'area di sosta cittadina, vicino all'università, ma anche qui era strapieno ovunque di camper, tutti parcheggiati lungo la strada. Ci siamo adeguati e aggiunti agli altri. Un signore molto gentile che passava alle nostre spalle mentre litigavamo con il parchimetro ci ha aiutato con il pagamento di pochi euro e che ci dava diritto di fermarci fino all’indomani mattina ed abbiamo saputo che ha vissuto tanti anni a Torino e parlava un italiano perfetto. Siamo andati a piedi fino al mare, 3-4 km, ma ne vale la pena perché si arriva sul lungomare e si gode un bellissimo panorama costiero, prima di arrivare alla parte vecchia della città.
Ci sono un dedalo di vie vivaci con negozi e locali e ne abbiamo approfittato per degustare le famose tapas, abbinandole alla birra, Marco, e alla sangria, io. Dopo tutti i chilometri già percorsi, il tragitto del ritorno è stato alquanto faticoso.
Mentre si camminava valutavamo se fermarci o meno a pernottare per strada a San Sebastian o proseguire e trovare magari un parcheggio sul mare, ma una volta arrivati, stanchi, abbiamo visto anche tutti i camper fermi con l’intenzione di dormire e ci siamo tranquillizzati.

- 09/Aug/2024

Altra giornata intera di viaggio, 800 km da San Sebastian a Cabo Finisterre. Nel paese di arrivo era pieno di nuvole e mi sono venuti i dubbi se avesse senso arrivare fino al faro, con il rischio di non vedere nulla, ma Marco per fortuna non si è fatto spaventare. Siamo riusciti a trovare uno spazio tra altri camper in una zona abbastanza pianeggiante ed abbiamo fatto il primo giro, dato che iniziava a farsi strada un po’ il sole tra le nuvole, diventando via via sempre più terso.
Scattate le foto da ogni angolazione, siamo rientrati in camper, cenato a base di raviolini in brodo, dato che faceva anche freschino, e per le 21.30 siamo tornati al faro per assistere al bellissimo tramonto.

- 10/Aug/2024

Al risveglio eravamo circondati dalla nebbia, che ci ha seguito fino a Porto. Avevo mandato una mail per richiedere la disponibilità ad un campeggio cittadino sul mare ma avevano risposto di essere pieni e chi prima arriva meglio alloggia e quindi di provare ad andare. Siamo arrivati verso le 10 del mattino, ma si è confermato essere al completo, così come tutti gli altri lungo mare dove siamo andati a chiedere. Ho contattato l'ente del turismo che mi ha mandato tramite what’s app un elenco con altre alternative, ma nessuno disponibile fin dopo ferragosto. Ho chiesto le aree di sosta e me ne ha consigliata una con vicino ad una fermata della metro (linea arancio fermata Venda Nova). Per fortuna dopo quasi 2 ore abbiamo trovato il nostro posticino, in mezzo a tanti camper. Date le alte temperature e l’impossibilità di sopravvivere ulteriormente in camper, ci siamo affrettati a prepararci e andare alla fermata del metro, dove abbiamo fatto i biglietti alle macchinette automatiche. Ci siamo diretti alla fermata Trinidade che incrocia tante linee e da lì abbiamo preso la linea gialla fino a Sao Bento. La stazione ferroviaria è uno spettacolo incredibile per le pareti del salone centrale tempestate di azulejos dal tipico colore bianco e blu.
Accanto si trova la Igreja dos Congregados, la cui facciata è anch’essa rivestita di bellissimi azulejos, mi affascinano tantissimo.
Altri azuelejos anche sulla facciata della Igreja de Santo Ildefonso, nonché su quella della Cappella delle anime. Il blu degli azulejos si sposa splendidamente con quello del cielo di questa bellissima giornata di sole.
Ci siamo fermati per una sosta rigenerante al Mercado do Bolhao, dove si trova un po' di tutto, dalla carne, al pesce, ai fiori e diverse bancarelle vendono finger food, da mangiare camminando o appoggiati ai banchetti in fondo al mercato.
Proseguendo lungo il nostro percorso, incontriamo l’Ingreja do Carmo, attaccata all’Igreja dos Carmelitas, con azulejos a rivestire la facciata laterale, sebbene di un blu meno intenso dei precedenti.
Arriviamo alla Sé, la Cattedrale, dove, all’interno del chiostro di architettura gotica, svettano pareti decorate da incredibili azulejos, così come sul terrazzo.
Il panorama dal Ponte de Dom Luis I è ampio sulle due rive del Douro, quella dei locali e della mondanità e quella dove si trovano le cantine di vino Porto. Quando siamo venuti la prima volta nel 2008, la zona delle cantine era molto tranquilla e destinata alle degustazioni. Oggi invece anche questo lato del fiume è molto effervescente e le cantine si sono organizzate per proporre anche aperitivi e più.
Abbiamo attraversato a piedi il ponte arrivando al Mosteiro da Serra do Pilar, da cui si gode un bel panorama sulla città ed in particolare sulla Ribeira, antico punto di arrivo dei prodotti dalle campagne e dove si trovavano i magazzini. Ora ovviamente è stato tutto ristrutturato ed è pieno di locali e tavolini affacciati sul fiume.
La teleferica ci ha riportati nella zona delle cantine e dopo una analisi dei marchi, ci siamo seduti ai tavolini al sole della Sandeman a sorseggiare Porto on ice. Nel frattempo, tramite Get your Guide, abbiamo prenotato l’escursione alla Valle del Douro, con crociera, degustazione di vini e anche pranzo incluso.
Riattraversato il ponte, ci siamo seduti per cena alla Ta.ber.na.rio dove Marco ha mangiato baccalà, mentre io ho assaggiato un piatto tipico che avevo in agenda, ovvero la "francesinha" con fette di pane farcite con bistecca, salsiccia, prosciutto e formaggio fuso, ma non mi ha conquistato.
Abbiamo ammirato la Ribeira alle luci della sera, con tutto il ponte illuminato e siamo tornati verso il camper, passando dal Jardim do infante dom Henrique, con alle spalle il Palazzo della Borsa, ovvero la sede della camera di commercio.

- 11/Aug/2024

Nel preparare l’itinerario della vacanza, mi sono comparse, forse su Instagram, le immagini di bellissimi vigneti ed ho scoperto essere nella Valle del Douro, cosa a me ignota nel viaggio precedente in Portogallo, quindi ho voluto assolutamente andarci questa volta.
Il tour prenotato era in inglese della durata di 9 ore. Ci siamo presentati al punto di ritrovo vicino al Mercado do Bolhao e ci attendeva un pulmino con 4 altri passeggeri, una coppia francese di origine asiatica ed una signora portoghese con la figlia che vive però a San Diego. La nostra guida e autista, Carla, ha cercato di conoscerci, mettendoci a nostro agio e in un’ora di viaggio, compresa una breve sosta bagno/colazione, siamo arrivati alla prima cantina, adagiata sulle bellissime colline verdi piene di vigneti, e, non potevo sperare di meglio, era proprio quella della rinomata Sandeman. La salita è ripida e stretta. Se l’avessimo fatta da soli con il camper avrei avuto molta ansia…. Qui avviene la produzione del vino mentre lo stoccaggio è a Porto.
La visita in sé è abbastanza deludente, ma il posto bellissimo, con una vista spettacolare sul Douro e tutti i terrazzamenti di vigneti. Ci hanno fatto assaggiare due tipi di Porto, ma non è un vino che io apprezzi molto.
Per tornare al pulmino siamo passati in mezzo ai vigneti pieni di grappoli di uva.
Ci hanno portato a fare un pranzo che poteva accontentare tutti i gusti, in quanto aveva sia carne che pesce e verdure, nonché c’era una minestra di riso e fagioli, oltre ad un dolce a base di Porto. Per rompere il ghiaccio…e l’imbarazzo….abbiamo fatto qualche chiacchiera con la signora americana. I 2 francesi invece erano inesistenti, un po' per timidezza o probabilmente conoscevano poco l’inglese.
Una volta terminato di mangiare siamo scesi a valle per intraprendere la crociera di un’ora sul Douro, ammirando bellissimi panorami di terrazzamenti di vigneti.
Abbiamo concluso il tour con piccola cantina di vino e di olio, D’Origem, in posizione ancora più elevata rispetto alla Sandeman e da cui si godeva un bellissimo panorama. E’ stata carina la degustazione di due tipi di olio, la mia prima esperienza, uno di 3 tipi diversi di olive e l'altro unica. Li abbiamo comprati entrambi.
Abbiamo proseguito con la degustazione di vini: bianco, rosè fermo e rosso. L'unico che proprio non mi è piaciuto è il rosè.
Durante il viaggio di ritorno, con la nostra bravissima guida-autista, che ha saputo destreggiarsi molto bene tra le viette strette e di varie pendenze, ne ho approfittato per una pennica, così da recuperare un po' di energia e poter fare ancora un breve giro della città prima di tornare al camper. Siamo ripartiti dalla zona della Borsa, dove siamo passati rapidamente ieri sera, ho trovato un’altra chiesa con la facciata di azulejos, quella di St. Nicholas, alle cui spalle si trova la fermata del tram 1, come quelli di Milano, e, per cena, siamo entrati al mercato per acquistare un bicchiere di frutta a spicchi, dissetante e depurativo, e concluso con un ultimo passaggio a La Ribera.

- 12/Aug/2024

Prosegue la caccia agli azulejos; la prima sosta l’abbiamo fatta a Cortegaca, nel distretto di Aveiro, dove si trova la Igreja de Santa Marinha, che avevo visto su Instagram, con la facciata interamente tempestata di azulejos blu e bianchi.
Ci siamo fermati poi ad Ovar dove si trovano case rivestite di azulejos, intesi nel vero senso della parola, ovvero piastrelle, ma la sosta è poco significativa.
Invece la chiesa di Valega, Igreja Matriz de Santa Maria, anch’essa trovata su Instagram, ha una incredibile facciata di azulejos colorati, la prima che ho visto così.
Ci siamo fermati a pranzo a Mealhada, cittadina tipica per avere ristoranti che cucinano il maialino arrosto, simile a quello sardo, tra cui Pedro dos Leitoes, di cui avevo letto nella rivista i Meridiani. Non è possibile prenotare e pur essendovi arrivati alle 14, l’attesa è stata di un’ora, ma ne è valsa assolutamente la pena!!!
Abbiamo concluso la giornata ad Agueda, suggerita sempre dalle foto di Instagram, per via degli ombrelli vivacemente colorati appesi in alto nelle vie centrali.
Siamo entrati in campeggio ad Aguada, una struttura molto minimal, al costo di 12,80 €, importo davvero irrisorio, credo il più basso della vacanza, avendo anche una piscina.

- 13/Aug/2024

Mattinata ad Aveiro: siamo riusciti a trovare parcheggio in una delle vie attorno all'Università ed in meno di 10 min a piedi si è in centro. Ci sono stradine carine e vivaci, per fortuna con negozi aperti, pur essendo domenica. Ho acquistato qualche prodotto di ceramica colorata, tra cui dei fiori. Arrivando al fiume ci sono le barche "tipiche", i moliceiros, che sfrecciano veloci, forse troppo, togliendo la poesia della barca stessa. Un lato del fiume peraltro è molto largo e poco caratteristico. L'altro ha invece dei ponticelli ricoperti di nastrini colorati con messaggi dei turisti. Nel complesso è sicuramente migliorata rispetto a 15 anni fa.
Marco ha assaggiato due polpette fritte di bacalau, di cui una anche con ripieno di formaggio. Io invece ho preso gli ovos moles, i dolci tipici della zona, a base di uovo, come dal nome stesso, molto zuccherato, e avvolto nella pasta delle ostie, sottile, così da far gustare appieno il contenuto, e vengono sfornati di tante forme diverse, che rendono l’assaggio curioso. Tornando al camper siamo passati davanti a delle bancarelle e abbiamo acquistato il sale, trattandosi di zona di saline.
Successivamente ci siamo spostati a Coimbra, che fu capitale del Portogallo fino al 1255. Abbiamo parcheggiato in Av. De Conimbriga, al di là del ponte S.ta Clara, che conduce in centro. Era ora di pranzo e faceva molto caldo, quindi ci siamo fermati a mangiare subito in Large Portagem.
Successivamente abbiamo superato l'Arco de Almedina e raggiunto la Sè Velha, ovvero la vecchia cattedrale e da lì ancora più in alto, cercando l'ombra, fino all'università e al Patio das Escolas, una bella piazza su cui si affacciano gli edifici della vecchia università, la più antica del Portogallo. Dalla piazza si gode anche una vista panoramica sul fiume Mondego.
Siamo riscesi e percorso la strada pedonale fino al Mosteiro de St. Cruz, al cui interno ci sono, lungo la parte bassa delle pareti, gli azulejos, bellissimi, raffiguranti episodi della vita di Sant’Agostino.
Abbiamo concluso la giornata arrivando a Tomar ed entrando in un ex campeggio cittadino, ora area di sosta per camper, con servizi minimi, tra cui le docce fredde all’aperto, e gratuito.
Avendo un po' di spazio accanto al camper, Marco ha preparato tavolino e sedie per cenare all’aperto e ci siamo concessi un aperitivo a base di Gin Tonic e patatine.
Prima di cena abbiamo fatto un primo sopralluogo per la cittadina, carina e abbastanza vivace.

- 14/Aug/2024

A piedi abbiamo superato il ponte sul rio Nabao, che disegna una piccola cascata sul letto del fiume, attraversato la pedonale rua Serpa Pinto e imboccato la salita che si inerpica sul colle fino al Convento de Cristo, con i suoi diversi chiostri decorati con azulejos e la spettacolare e meravigliosa Charola, chiesa templare a pianta circolare, difficile da descrivere, ma interamente dipinta con tantissime scene, finemente colorate; lo sguardo si perde e si emoziona. È una delle opere che per me è stata più toccante in questo viaggio, si rimane a bocca aperta.
Abbiamo proseguito con una sosta a Batalha per entrare nel Monateiro, capolavoro del gotico portoghese, anch'esso con diversi chiostri, tra cui il Claustro Real, con arabeschi a motivi vegetali, e impressionante la Casa do Capitulo a forma quadrata di 19 mt, coperto da un’ogiva senza sostegno!!
Bellissima la Capela do Fundador, in forma quadrangolare, con un ottagono centrale, aperto in alto, con vista su una cupola a nervature a stella.
Incredibile la porta monumentale in stile manuelino, con una architettura a tendaggio, con motivi geometrici e vegetali, nelle capelas imperfeitas, ovvero incompiute, prive di tetto.
Insomma, questo monastero ed il Convento di Tomar sono due opere eccezionali e imperdibili!
Ci siamo fermati in un baretto alle spalle monastero per fare pranzo.
Ultima tappa della giornata è stata Obidos, borgo tutto bianco con case dai bordi azzurri e gialli, circondato da imponenti mura, interamente percorribili. In diversi angoli, bellissime bouganville fucsia colorano il bianco delle pareti delle case.
L’area di sosta è proprio al di là delle mura, davvero comoda.

- 15/Aug/2024

Siamo partiti dopo la colazione per Setubal, per andare alla Fortaleza de Sao Felipe, alla ricerca di un’altra meraviglia di azulejos, vista sempre su Instagram, che si trova all’interno della cappella, interamente rivestita. Dalla terrazza si gode un bel panorama sul mare e sulla penisola sottostante.
Questa volta i chilometri percorsi non valgono a mio avviso la pena, anche perché la tappa non era proprio di strada.
Successivamente ci siamo diretti a Estremoz: si compone della città nuova, tutta bianca, con qualche striscia blu o gialla sui bordi delle case, che ricordano Obidos, ma sono ancora molto indietro nel rendersi accattivante. Oggi poi, 15/8, era tutto chiuso e la città deserta.
Siamo saliti alla città vecchia, con una torre di 27 m, una cappella e una chiesa, ma è una zona molto piccola.
In una giornata come oggi, sicuramente la tappa è saltabile.
Pensavo di andare anche ad Elvas, ma erano già le 17, con un caldo importante e le città deserte, quindi ho preferito andare a Evora in campeggio, dove abbiamo richiesto di poterci fermare due notti.

- 16/Aug/2024

Parcheggiare ad Evora è facile perché è circondata da mura e tutto attorno ci sono parcheggi.
Noi abbiamo lasciato il camper appena fuori dai giardini pubblici e siamo arrivati alla chiesa di S. Francisco, ma c'era in corso una celebrazione quindi non siamo potuti entrare ed abbiamo proseguito il nostro itinerario.
Abbiamo percorso un tratto di strada pedonale e siamo arrivati alla Sè, la cattedrale, che, per la presenza delle torri, ricorda quasi un castello. Con un biglietto da 3,5 euro è possibile vedere anche il chiostro e salire sul tetto per ammirare il panorama, ma anche l'architettura della chiesa dall'alto. Sicuramente vale il prezzo!!
Alle spalle si trovano i resti del tempio romano, che fu utilizzato come armeria, teatro e mattatoio.
Siamo entrati anche nella Igreja de Sao Joao Evangelista, a pagamento, interamente rivestita da azulejos, davvero molto bella.
Siamo tornati sulla strada pedonale e in particolare nella Praca do Giraldo per fare pranzo.
Per il pomeriggio avevo acquistato con Get your Guide una esperienza di 2 ore su una jeep per vedere gli alberi da sughero a Redondo, mezz'ora di macchina da Evora.
Oltre a noi, c'era anche una coppia tedesca.
La guida, un ragazzo giovane, è stata molto brava nello spiegarci la gestione delle piante da sughero.
In questa zona, le piante nei primi 45 anni (in altre con clima più umido anche 20 anni) non sono utilizzabili, poi vengono tagliate ogni 10 anni nei mesi di giugno e luglio. (Tagli ogni 7-12 anni)
Spesso mi è capitato di vedere i tronchi tagliati di colore arancione, sono quelli tagliati recentemente, poi il colore si fa scuro.
La "fattoria" in cui siamo stati, dato che il sughero non è molto redditizio, si occupa anche della produzione di vini.
Il ragazzo beveva spesso da una bottiglia di acqua che aveva portato con sé, ma non ci ha offerto nulla, nonostante fosse indicato tra le linee guida dell’esperienza, lasciandomi con la sete.

- 17/Aug/2024

Rileggendo il diario di viaggio di 15 anni fa, ho trovato l'indicazione di un grande parcheggio a Faro, Largo de Sao Francisco, quindi abbiamo puntato lì il navigatore. È vero che è enorme, ma era anche pieno. La fortuna ci ha comunque assistito ed abbiamo trovato uno spazio per noi.
Siamo stati alla , dove con il biglietto da 5 euro si ha accesso anche sul tetto, ma il panorama è limitato. Tuttavia la cappella di Nossa Senhora da Conceicao è interamente rivestita dei miei amati azulejos.
Siamo quindi stati al porticciolo interno ed abbiamo fatto pranzo: Marco ha mangiato le sardine, mentre io ne ho approfittato per mangiare la pizza...non proprio come le nostre ...ma si è lasciata mangiare.
Quindi siamo ripartiti verso Albufeira dove avevo letto esserci un'area di sosta per camper. In realtà sono 2, a poca distanza, ma entrambe erano al completo. Poco prima però c'erano parcheggiati altri camper lungo la strada e ci siamo aggiunti.
Rapidamente ci siamo cambiati e siamo andati in spiaggia. Per 10 euro abbiamo noleggiato 2 lettini dalle 16.30. Il mare era freddino, ma è stata una gioia entrarci.
Alle spalle della spiaggia si trovano delle particolari falesie, tipiche di questa zona.
Abbiamo atteso il tramonto con una birra al baretto della spiaggia prima di tornare in camper.

- 18/Aug/2024

Prima meta della giornata è stata Cabo de Sao Vincente, il punto più occidentale del Portogallo.
Si supera Praia do Beliche, baciata dal sole, mentre proseguendo verso il faro le nuvole basse impedivano la vista del panorama. Fortunatamente abbiamo aspettato un po' e la nebbia si è diradata, consentendoci di ammirare lo spettacolo sottostante.
Il faro, così come 15 anni fa, era chiuso, ma siamo comunque riusciti a vederlo nel suo bel colore rosso, attraverso la cancellata.
Abbiamo poi percorso più di 300 km per raggiungere Cabo Espichel.
Poco prima c'è un campeggio, quindi siamo entrati a prenotare un posto, prima di proseguire con la visita.
Anche questa volta le nuvole stavano avvolgendo il Cabo, impedendo la vista a tutto.
Le nuvole si muovevano molto veloci, quindi siamo riusciti a vedere il faro, qualcosa del panorama ed i resti del Santuario de Nossa Senhora do Cabo, una chiesa di fine Seicento con ai lati gli alloggi che erano destinati ai pellegrini.
Dopo esserci rinfrescati con un gelato, siamo tornati al campeggio (senza carico-scarico acqua e wc chimico!!!)

- 19/Aug/2024

Essendo il campeggio sguarnito del servizio di carico e scarico dell’acqua e preoccupati di dover dormire per strada a Lisbona, non avendo riscontro dal campeggio, abbiamo caricato l’acqua utilizzando una tanica.
Siamo partiti presto così da arrivare verso le 9.30 in città e tentare la sorte in campeggio nel momento del cambio giornata, ma hanno confermato di essere pieni.
Siamo andati allora all'area di sosta trovata su google, Braco da Prata, e c'erano diversi camper parcheggiati esternamente. Ci siamo messi anche noi e poi siamo entrati a chiedere informazioni sul funzionamento dell’assegnazione dei posti. Ci hanno spiegato che nel caso in cui avessimo visto un parcheggio libero, saremmo potuti entrare ed effettivamente ce ne erano già diversi, così abbiamo fatto subito lo scarico acqua e wc e ci siamo parcheggiati, con enorme sollievo. C'è anche la corrente. Il costo a giornata è di 30 euro, sicuramente caro per un’area di sosta, ma va benissimo, essendoci tutti i servizi a noi necessari. Si tratta di un posto sicuramente alternativo con un grande tendone con sotto tavoli di diversa fattura e c’è una sorta di bar dove è possibile prendere delle brioches per colazione e forse anche qualcosa di più. Ci sono anche dei bagni accessibili, per quanto di pessima qualità. Essendoci un buon servizio di carico – scarico, abbiamo sfruttato unicamente il bagno del camper. Abbiamo studiato la mappa e siamo usciti.
Poco distante si trova la fermata del bus 728 che porta alle spalle di Praca do Commercio, Campo das Cebolas, da cui iniziare le visite. I biglietti si fanno a bordo, 2 euro cad.
Ho scattato la prima foto alla Casa dos Bicos o casa dei becchi, delle punte, per la sua architettura unica in portogallo, detta “a bugnato”, che riprende lo stile dei palazzi che il proprietario aveva visto in Italia durante un suo viaggio, il Palazzo dei Diamanti di Ferrara e il Palazzo Bevilacqua di Bologna, ed oggi sede museale.
Alle spalle si trova la Cattedrale, Sé Patriarcal, la chiesa più antica della città, sulla cui piazza stanziano decine di risciò, pronti a portare i turisti a spasso per la città.
Si sale fino a uno dei tanti Miradouro, i punti panoramici, quello di S.ta Luzia, con vista sul vecchio quartiere dell’Alfama, con azulejos e bouganvielle fiorita.
L’ingresso a Sao Vicente de Fora è consigliatissimo, sia per la vista dal tetto dalla collina dell’Alfama e della città che per gli azuelejos che rivestono gran parte delle pareti dei corridoi e delle scale.
Ci siamo diretti ad un altro Miradouro, da Graca, con un bel panorama sui tetti della città, sul ponte 25 Aprile e fiume Tago, nonchè sul castello de Sao Jorge, che ci è stato sconsigliato di visitare. Ci siamo fermati ai tavolini all’ombra delle piante per riposare e reidratarci.
Il nostro tour è proseguito fino a Praca do Rossio, centro nevralgico, con la sua pavimentazione bianca e blu che disegna le onde del mare e passando da Sao Roque fino al Miradouro Sao Pedro de Alcantara, uno dei più grandi. Si gode un bel panorama sulla Cattedrale, sul fiume e sul Castello.
Proprio accanto fa capolinea uno degli elevador, giallo, della città, molto caratteristico per la sua pendenza.
Tramite Get your Guide avevo prenotato uno spettacolo per sentire cantare il fado, le canzoni nostalgico popolari portoghesi. Probabilmente qualcuno potrebbe definire l’esperienza una “trappola per turisti” ma a me è piaciuta, cantanti molto bravi, accompagnati da un chitarrista super e comunque ambiente raccolto.
Avevo utilizzato invece The Fork per prenotare il ristorante della cena, Em Alta na Baixa, in una traversa della via centrale ed abbiamo mangiato bene.
Siamo quindi arrivati a concludere, esausti, la serata nella enorme Praca do Comercio, dove avveniva la vendita delle merci, nonché venivano pianificate le pericolose traversate dirette verso i paesi asiatici. Alla sera si gode un bel panorama sul ponte 25 Aprile, che ricorda quello di San Francisco, e sul Cristo Re a braccia aperte nel gesto di benedire la città, ben illuminati.

- 20/Aug/2024

Prima meta della giornata è stata al Mosteiro dos Jeronimos, Monumento Nazionale, nonché sito Unesco dal 1983.
Il monastero del 1500 circa fu pagato con la tassa sulle spezie, oro e pietre preziose.
Pur arrivando verso le 10.30, abbiamo trovato una lunga coda, per tutta la lunghezza del monastero, e pazientemente ci siamo messi in fila sotto ad un sole cocente, anche se avevamo già acquistato i biglietti on line su Get your Guide.
Nel frattempo è passata davanti a noi una parata a cavallo che almeno ci ha distratti per alcuni minuti.
Dopo un’ora siamo riusciti ad accedere al solo chiostro, perché la chiesa era chiusa per celebrazioni, ma rappresenta comunque l’attrazione più impressionante: ha forma quadrata ed è su 2 livelli, in stile manuelino, integralmente rivestito di rilievi, bellissimo, avrei fotografato ogni angolo!
Una volta usciti ci meritavamo un premio per la lunga attesa e quale se non un Pastis de Belem, appena attraversata la strada? Ora hanno aggiunto, oltre al bar in cui è possibile sedersi, ma solo dopo aver fatto una lunga coda, anche un negozio take away che rapidamente smaltisce le richieste di Pastis, sempre meravigliosi.
Nonostante la giornata cocente, abbiamo proseguito fino al Monumento alle Scoperte e da lì lungo fiume verso la Torre di Belem.
Il primo rappresenta una gigantesca caravella bianca, che crea contrasto con il cielo azzurro che spesso si può vedere a Lisbona, decorata su entrambi i lati da un gruppo scultoreo composto dai protagonisti delle grandi imprese marinare, quali navigatori, missionari, guerrieri, scrittori, re, regine, cartografi, tra cui Vasco de Gama e Magellano.
In questa parte di molo ancora vi era un filo di corrente, ma nell’andare verso la Torre anche quel poco se n’è andato. Abbiamo inframezzato la breve distanza con la pausa pranzo, così da avere modo di ritrovare le forze, idratarci e fare una sosta in bagno.
Armati di coraggio, abbiamo poi proseguito fino alla Torre di Belem, patrimonio dell’Unesco dal 1983. Fu utilizzata prima come torre difensiva, poi come faro e centro doganale della città. La coda per accedere era lunghissima e dato il caldo abbiamo preferito proseguire con il nostro tour della città.
Ci siamo diretti a prendere il bus, non molto lontano, attraversando un ponte sopraelevato, per tornare in centro. Sarebbero serviti 2 mezzi e 2 biglietti diversi, oltre a dover attendere al caldo entrambe le volte, così ho chiamato Uber, che è arrivato in 2 min ed allo stesso prezzo ci ha condotti a destinazione, in Praca do Comercio, ottimo servizio.
Abbiamo percorso le ultime tappe che mancavano, da Rua Augusta, la strada pedonale principale, al Elevador Santa Justa, ascensore dei primi del 900, che conduce rapidamente al Bairro Alto, ma vi era una fila lunghissima, quindi siamo saliti a piedi fino alla chiesa do Carmo, rimasta incompiuta dopo la ristrutturazione post terremoto del 1755, ma era chiusa.
Abbiamo ammirato il bel panorama dall'alto dell'ascensore e poi siamo scesi verso Pink Street, rinomata per i suoi ombrelli appesi in alto, ma mi è parsa in realtà abbastanza triste, in quanto gli ombrelli si trovano solo in un piccolo pezzo di strada ed erano peraltro abbastanza scoloriti. Il pink è solo nel colore dell'asfalto.
Ultima sosta della giornata è stata al Mercado da Ribeira, che era chiuso nella parte di mercato vero e proprio, ma era aperto il Time Out Market, dove si trovano tutti i ristoranti per mangiare e ne abbiamo approfittato.
Ci siamo riposati un po' all’interno, ma eravamo davvero troppo stanchi, quindi per le 19.30 siamo tornati al camper.
Abbiamo prenotato per domani mattina alle 7.30 nuovamente Uber per andare al meeting point di Get your guide per la gita fuori città.

- 21/Aug/2024

Una volta definiti i giorni in cui saremmo stati a Lisbona, abbiamo prenotato tramite Get your guide un tour di una giornata che facesse tappe lunga la costa, dove è complicato muoversi con il camper, come Sintra e Cascais, oltre poi a Cabo de Roca. Dato che l’orario di incontro era abbastanza presto, 8.30, abbiamo preferito prenotare Uber per essere tranquilli di non arrivare in ritardo ed effettivamente è stato perfetto.
C’erano diversi pulmini parcheggiati e molte persone che stavano arrivando. Ci hanno diviso in piccoli gruppi, ciascuno con la propria guida. Nel nostro eravamo circa 18 persone.
Prima tappa è stata a Sintra per entrare nel Palacio da Pena alle 9.30. Abbiamo trovato una buona temperatura e quasi nessuno in ingresso. Colpisce indubbiamente, esternamente, per la sua architettura stravagante ed i suoi colori vivaci.
La guida ci ha spiegato da fuori le varie curiosità mentre eravamo all’esterno, per poi farci entrare in autonomia e lasciandoci il tempo per le foto.
Quindi siamo scesi in paese per il pranzo ed ho cercato su tripadvisor dove poterci fermare e la scelta è ricaduta, in base alle foto golose, su Villa 6, ed abbiamo mangiato effettivamente abbastanza bene. La guida ci ha anche consigliato di assaggiare i dolci tipici nella pasticceria Piriquita, cosa che ovviamente abbiamo fatto, e, verso le 13.30, ci siamo mossi per Cabo da Roca dove abbiamo trovato un bel venticello fresco. Il faro è il più antico del Portogallo e la sua luce può essere vista quasi a 50 km di distanza, incredibile. L’altro primato è che questo Capo rappresenta il punto più occidentale dell’europa continentale.
Ultima tappa è stata a Cascais, rinomata località turistica, dove la guida ci ha lasciato liberi per un'ora per effettuare la visita, ma con un caldo atroce. Abbiamo percorso qualche strada, arrivando fino a vedere il mare, preso un ghiacciolo e del bere fresco e ci siamo seduti all'ombra per attendere l'ora convenuta. Muoversi di più per noi era impensabile, peccato.
Tornati a Lisbona abbiamo cercato di muoverci lentamente e all'ombra, facendo una sosta di ristoro.
Siamo andati al negozio del sughero che mi interessava e poi a goderci l'ultima cena portoghese da Solar dos Bicos, individuato con tripadvisor, per gli ultimi assaggi di cucina tipica.

- 22/Aug/2024

Giornata di viaggio. L'idea era di arrivare a Salamanca e magari visitarla, ma, quando ci siamo accorti che la temperatura esterna era superiore ai 40 gradi, ho controllato il meteo per vedere le temperature previste per la notte ed indicava 26 gradi di minima, mentre a Burgos, un po' oltre, venivano riportati 20 gradi, così abbiamo proseguito.
Un paio di ore prima dell'arrivo, ha smesso di funzionare l'aria condizionata. Ci siamo fermati a fare carburante, sperando che riaccendendo il camper la situazione tornasse a posto, ma al contrario si è accesa la spia del motore.
Abbiamo percorso due ore di viaggio da incubo con i finestrini abbassati e con aria calda che entrava in camper, ma siamo riusciti ad arrivare in campeggio. La temperatura è stata alta fino alle 23, ma poi ha iniziato a scendere e noi siamo riusciti a dormire.

- 23/Aug/2024

La reception del campeggio ci aveva dato indicazione di un posto che noleggia camper che si occupa anche delle manutenzioni, quindi, prima di metterci in viaggio, abbiamo preferito provare a far controllare il camper, dato che la spia del motore era ancora accesa. Non è stato facile farsi capire, comunque, dopo una mezza giornata persa nell’attesa del check, hanno confermato che il motore si era surriscaldato, (ma và?!) e che per poter capire se ci fossero dei danni avremmo dovuto lasciarglielo. Marco si è confrontato con suo papà e siamo ripartiti, viaggiando ad una andatura più limitata, massimo 100 km/h, così da evitare di surriscaldare nuovamente il motore, dato che nel frattempo la spia si era spenta. La giornata è stata torrida e noi abbiamo proseguito sempre con i finestrini aperti. Ci siamo fermati a pranzo in un autogrill, solo per poter mangiare al fresco. Ho prenotato un campeggio a Tolosa, probabilmente sbagliando, con il senno del poi, in quanto sarebbe stato meglio trovare un hotel in cui dormire, dato che la temperatura non è mai scesa, se non verso mattina, rendendo la notte un inferno, essendoci anche il materasso che emanava caldo ed il ventilatore non era sufficiente a dare sollievo.

- 24/Aug/2024

Alle 8 del mattino il termometro segnava 29 gradi, quindi siamo scappati dal campeggio e ci siamo rifugiati a fare colazione in un autogrill, per avere un po' di fresco.
Pian piano abbiamo proseguito verso Saint Savournin, per raggiungere la casa di mio cugino Pascal, dove siamo arrivati per pranzo e trascorso con loro il resto della giornata, riequilibrando le nostre temperature corporee.

- 25/Aug/2024

Dopo colazione siamo partiti alla volta dell’Italia. Superato il confine l’aria è magicamente cambiata, si è fatta più rarefatta e non si sentiva più entrare dal finestrino l’afa, quanto, al contrario, aria! Siamo dovuti uscire per un pezzo dall’autostrada per via dei lavori e farci un po' di coda vista mare, ma, in questo caso, ci siamo aiutati a non soffocare con il ventilatore. Finalmente per metà pomeriggio siamo arrivati a casa, alla nostra meravigliosa aria condizionata! Non ti rendi conti di quanto sia preziosa, fino a quando non provi il caldo soffocante! Conclusione: viaggio di rientro pessimo, ma vacanza bellissima, come da attese!