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Koge - Naestved - Stege - 17/Aug/2007 «»


Ieri sera c?erano 14 gradi. Ci siamo svegliati con uno splendido cielo azzurro, ma ben presto sono arrivati i nuvoloni neri. Per fortuna c?è sempre vento, quindi come arrivano se ne vanno.
Siamo stati prima a Koge ed abbiamo effettuato l?itinerario a piedi suggerito dalla LP. E? una bella cittadina, con diverse case a graticcio ben conservate. Sono riuscita a comprare anche qui quattro insegne pubblicitarie di metallo.
Ci siamo poi spostati di pochi chilometri al Vallo Slot, un castello affascinante in mattoni rossi del 1586, per zitelle di nobile lignaggio fino al 1970. Dovrebbero comunque viverci tutt?oggi delle anziane signore di sangue blu.
Attorno ci sono, oltre ad un bel parco, una decina di case color giallo senape e strade acciottolate.
Poco dopo abbiamo assistito ad una gara per cani da pecora, in cui devono far correre un gruppetto di pecore, facendo loro superare determinati ostacoli. Non mi sarei mai aspettato di vedere in Danimarca una scena simile ? bellissimo!
Prima di passare sull?Isola di Mon, ci siamo fermati a Naestved.
Questa è una cittadina più grande e forse per questo, meno affascinante.
Poco dopo esser scesi dal camper è iniziato a piovere, così siamo subito entrati nella Sankt Peders Kirke, ma, torno a ripetere, le chiese danesi non mi dicono niente.
All?uscita non era ancora smesso ed abbiamo passato 2-3 negozi per stare al coperto.
Appena terminato di piovere abbiamo concluso le visite, prima all?Apostelhset, un edificio medievale in legno e muratura del 1510, e alla Sankt Mortens Kirke. Qui c?è un altare in legno tutto intagliato alto 6 m, molto particolare.
Concluso il dovere siamo passati al piacere, ovvero verso le 15.30 ci siamo fermati a far pranzo sulla Torvestrade, da R&M, carino, con piatti abbondanti, gestito da un ragazzo turco, anche se non si direbbe, dato che è castano con gli occhi azzurri, con un socio. Chiuso il locale va a fare il carpentiere, per guadagnare più soldi. Lavora circa 15-16 ore al giorno. Mi ha fatto un?ottima impressione. Dato tutto ciò che ho scoperto, si capisce che è una persona molto loquace e parla un ottimo inglese.
Successivamente abbiamo attraversato il ponte che ci ha portato sull?Isola di Mon e ci siamo fermati a Stege. Qui forse ho fatto una sciocchezza. Era sufficiente parcheggiare al porto, visitare il paesino e proseguire questa sera sino a Mons Klint. Mi viene da pensare questo probabilmente perché il camping di Stege è piccolo, pur avendo il vantaggio di essere a 500 m dal centro, e il proprietario non parla altro che danese. Per finire i bagni questa sera non erano messi benissimo. Pace, ormai siamo qui.
A Stege comunque non c?è molto da vedere, se non passeggiare per la strada principale, Storegade, ricca di fioriere di surfinie, su cui si affacciano tutti i negozi, ed arrivare alla Molleporten, l?unica sopravvissuta delle tre porte medievali che un tempo permettevano l?accesso alla città.

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