Puglia Tour

Dettagli generali del viaggio

Data partenza: 07/Aug/2011
Data rientro: 17/Aug/2011
Mezzo: Aereo e Automobile
Km percorsi: 2380
Soste: 25
Condizioni meteorologiche: Sole, sole e sole


Le foto più rappresentative



Tappe


Arese - Bari - Monopoli - Polignano - Bari - 07/Aug/2011

Finalmente vacanza!!Sveglia all?alba, verso le 04:00, per recarci a Malpensa 2, con sosta a Somma Lombarda per lasciare la mia macchina nel parcheggio Green Parking, a pochi minuti dall?aeroporto ed essere portati al terminal con la navetta.
Destinazione Bari!!
Ad attenderci all?aeroporto c?erano i nostri amici, Marianna e Nicola, lasciati circa 2 mesi fa, dopo l?indimenticabile viaggio a Cuba!
Breve passaggio a casa di Marianna per scaricare i bagagli e poi di corsa al mare per il primo bagno.
Questa volta siamo andati a Monopoli, al Lido 2 Onde, come suggerito dalla loro amica Simona, che avevo conosciuto in occasione di una trasferta di lavoro a Bari, e che ci ha poi raggiunto con fidanzato ed amici.
In totale eravamo in 10 e la piccola spiaggetta era già affollata, ma siamo comunque riusciti a trovare posto, inizialmente sparsi qua e là e dopo pranzo finalmente tutti vicini.
Appena preso posto ci siamo tutti buttati in acqua per rinfrescarsi.
Dopo pranzo ci siamo dedicati ad una sana pennica, chi al sole e chi, come noi palliducci, sotto l?ombrellone.
Prima di rientrare, sosta gelato a Polignano.
Per cena siamo andati a Bari, in un ristorantino famoso per i suoi antipasti, il Quadrifoglio, insieme a Nicola, Marianna e alla sua amica Clara. Effettivamente gli antipasti sono notevoli, tanto che non siamo riusciti ad andare oltre, se non un assaggio del dolce tipico ?sporcamus?, servito tiepido, farcito di crema e ricoperto di zucchero a velo, una delizia!!

Bari - Lecce - Gallipoli - Lido Conchiglie - Porto Selvaggio - Porto Cesareo - Lecce - 08/Aug/2011

Partenza per Lecce con Nicola, mentre Marianna è dovuta andare a lavorare, avendo le ferie più avanti.
Ci siamo fermati allo Zenit Hotel, prenotato mesi prima su booking.com, a lasciare in camera i bagagli e poi destinazione Gallipoli.
La prima cosa che si nota è il castello che nasconde la vista della città.
Ci si imbatte poi nel mercato ittico, che rimane aperto sino all?ora di pranzo e molti pescatori stavano pulendo i ricci, togliendone la polpa per riempire dei barattoli della conserva e da usare probabilmente proprio per condire una pasta o da mangiare con la focaccia.
Lungo le stradine della città vecchia si vedono appese le nasse a campana, attrezzi in vimini per la pesca dell?aragosta o dello scorfano.
Abbiamo effettuato una visita al Frantoio Ipogeo dove si produceva, fino a metà dell?Ottocento, l?olio per le lampade, ovvero da utilizzare come combustibile.
Proseguendo il giro si arriva alla bellissima spiaggia con un mare che ricorda i Caraibi!!!
Essendo arrivati sotto il sole cocente e allettati da questa immagine paradisiaca, abbiamo deciso di tornare alla macchina per andare da qualche parte a fare il bagno.
A 6 km si incontra Lido Conchiglie e con una bella e discretamente affollata spiaggia, ma a noi era sufficiente un buco per appoggiare gli zaini, svestirci e buttarci in acqua.
Ci siamo fermati a pranzo in uno dei super pieni ristorantini lungo la strada, dove di solito si mangia solo pesce ?
Infatti per me ho trovato solo l?antipasto all?italiana, con mortadella a cubetti, formaggio a cuboni e olive. Ho assaggiato però i panzerotti, ovvero delle crocchette di patate un po? speziate, molto buone e sfiziose.
Marco ha ordinato polpo fritto e Nicola fritto misto ed hanno assaggiato dai reciproci piatti. Io ho tentato l?assaggio della polpetta di polpo, ma, dalla mia faccia, i ragazzi hanno capito che non ero molto contenta ?.
Ormai pieni, è sopraggiunta la sonnolenza, quindi siamo andati a cercare a Porto Selvaggio un angolino per fare la pennica, magari all?ombra di un pino. Siamo entrati da Villa Tafuri e dopo aver percorso più di 10 minuti, tutti in discesa (non abbiamo voluto soffermarci più di tanto sul pensiero di dover ripercorrere poi la strada in salita ?), siamo giunti all?affollata baia, ma ci siamo passati accanto quasi non curanti, per andare invece subito a fare il pisolino pomeridiano. Al nostro risveglio invece abbiamo preso pinne, maschera e boccaglio, che Nicola aveva portato per tutti, e ci siamo tuffati.
L?acqua era discretamente fredda, ma dopo qualche bracciata ci siamo acclimatati e siamo riusciti a scorgere un pò di pesci.
Una volta asciugati, ci siamo armati di forza e coraggio ed abbiamo intrapreso la salita. Per fortuna il sole non era più troppo forte e, con calma e pazienza, siamo arrivati alla macchina, trovando però la brutta sorpresa di una multa.
Abbiamo ancora fatto sosta a Porto Cesareo, al tramonto, con il sole che dorava le case e le barche ormeggiate nel porto. Siamo arrivati fino alla statua di Manuela Arcuri e poi ci siamo buttati nelle vie centrali. Ho trovato un negozio che vendeva vini e birra artigianali e ? come fare a resistere. La birra pugliese mi mancava, quindi ne abbiamo acquistate tre, da berci in compagnia di Marianna una volta a Bari, e portarci a casa i vuoti per la nostra collezione.
Siamo tornati a Lecce per le docce e, sebbene nell?intenzione ci fosse di andare a cena ad Otranto, una volta pronti erano ormai le 22, oltre che un po? stanchini per la giornata, così abbiamo letto i consigli della Lonely e siamo andati alla scoperta di Lecce vecchia.
Avevamo deciso di andare ?Alle due corti? in V. Leonardo Prato, ma, una volta giunti in loco, abbiamo visto che i tavoli erano solo all?interno, mentre esattamente di fronte c?era un altro ristorante, molto carino e curato, con i tavoli all?esterno, cosa che ci è molto piaciuta e ci ha allettato. Abbiamo anche mangiato bene!
Per smaltire abbiamo girato un po? per il centro, sapendo di tornare con calma mercoledì mattina, dato che le previsioni danno nuvolo.
Siamo passati dalla Piazza Sant?Oronzo, con la colonna a lui dedicata e con l?anfiteatro romano, e dall?affascinante piazza del duomo. Le strade erano molto movimentate di gente e di bancarelle, rendendo la città colorata e sonora.
Ottima prima impressione!

Lecce - Castro Marina - Santa Maria di Leuca - Otranto - Lecce - 09/Aug/2011

Direzione Castro Marina per effettuare il giro delle grotte, dalla Romanelli, in cui ci sono graffiti di 11.000 anni fa, alla Zinzulsa. Il nome deriva da ?zinzuli?, ovvero stracci. Il giro in barca è durato circa 2 ore ed ha incluso anche un bagno in una grotta sulfurea di Santa Cesarea Terme. È stato molto divertente!
Abbiamo mangiato un panino al volo e ci siamo spostati a Santa Maria di Leuca. Sotto il sole cocente abbiamo provato ad arrivare alle vie del centro, ma il caldo era abbastanza insopportabile, così siamo saliti al punto panoramico, dove c?è la Basilica Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae e il Faro.
Prima di tornare su Lecce, ci siamo concessi un bagno in uno dei posti più belli, tra quelli visti, della Puglia, Baia dei Turchi. È protetta da una pineta, ma quando vi si giunge ? la vista si illumina. Il colore dell?acqua è trasparente, davvero bello. Anche qui non cercavamo un posto per stenderci al sole, ma giusto per appoggiare le nostre cose e poter entrare in acqua. Dato che ci sono un po? di scogli, Nicola ha portato il kit da snorkeling ed abbiamo scrutato i fondali, riuscendo a scovare qualche piccola sogliola.
Siamo tornati alla base per le docce, ma per poi andare a cena ad Otranto. Dalla Lonely abbiamo scelto il ristorante Le Torri, dove io sono riuscita a trovare giusto un primo di orecchiette al pomodoro con ricotta forte, buone, ed i ragazzi, ovviamente, pesce, cavatelli ai frutti di mare, come primo e a seguire fritto misto.
Io mi sono lanciata ed ho assaggiato ben 2 gamberetti!!
Al termine abbiamo fatto il giro della vivace cittadina, superando le fortificazioni e facendoci largo, quasi, tra la folla allegra della sera.
I negozi sono quasi tutti aperti, tanto che sono riuscita a cadere in tentazione e a comprarmi un vistoso cappello viola!!
Una granita per concludere la serata, una cantata a squarciagola in macchina sulla strada del ritorno e poi un po? di sane ore di sonno!!

Lecce - Martina Franca - Triggiano - Bari - 10/Aug/2011

Colazione in albergo con un tiepido e goloso ?pasticciotto? alla crema, quasi divino.
Abbiamo saldato l?hotel, ma lasciato i bagagli in affido, avendo da visitare la città di Lecce.
Ci siamo spostati con la macchina, anche se, ci siamo poi resi conto, eravamo molto vicini.
Abbiamo lasciato l?auto nel grande parcheggio fuori dalle mura, vicino a Porta Napoli, percorso eleganti vie con importanti palazzi, fino a Piazza Duomo. L?effetto sorpresa che l?architetto ha voluto costruire noi l?avevamo già avuto l?altra sera, ma è comunque affascinante... il campanile è il più alto d?Italia con i suoi 68 metri, accanto alla facciata falsa del Duomo, tutta decorata. A seguire, su un altro livello, il Palazzo Vescovile, che crea altro movimento alla piazza.
In Piazza Sant?Oronzo ci siamo concessi una granita al caffè con panna, ammirando l?anfiteatro romano, che poteva ospitare fino a 15.000 spettatori, e la colonna di Sant?Oronzo.
Siamo entrati nel Castello, più per vedere le sale ben mantenute e di interessante architettura che per la mostra Artinshangai.
Affascinante la Basilica di Santa Croce, con la sua esplosione di barocco, sia all?esterno che all?interno, con il soffitto a cassettoni dorato e le 14 cappelle lungo le navate laterali.
Come premio per la mattinata di visite, volevamo concederci un bagno, dato che era uscito il sole, e, lungo la strada, ci siamo fermati alla bella spiaggia di Torre Canne, ma appena scesi dall?auto abbiamo iniziato ad avere le prime perplessità. Un forte vento sollevava tutta la terra. Siamo arrivati fino al mare, ma le onde erano belle alte e la sabbia colpiva le gambe, spinta dal vento.
Rapidamente siamo tornati in auto e facilmente abbiamo trovato l?alternativa: Martina Franca, patria del capocollo.
Anche questa cittadina è tipicamente bianca con vicoli stretti.
Siamo entrati dall?Arco di Sant?Antonio, fino alla bella Piazza Roma, con il Palazzo Ducale e poi la Basilica di San Martino, accanto alla quale abbiamo fatto pranzo, alle 16, con un tagliere di antipasti con caciocavallo, capocollo, olive, pecorino con marmellata e altri salumi ed abbiamo aggiunto anche il caciocavallo arrosto. Tutto ottimo! Attorno alla città si ammirano dei magnifici trulli o complessi trullari.
Prima di arrivare a Bari abbiamo ancora fatto sosta a Conversano, arrivando sino al suo bel castello da cui si gode un bel panorama sulle pianure costiere.
Abbiamo fatto anche un rapido tour in auto per Triggiano, dove abita Nicola e ci siamo fermati a casa sua, così da conoscere i suoi genitori ed il gattone Teo.
Ci siamo poi finalmente ritrovati con Marianna e le abbiamo iniziato a raccontare dei nostri giorni nel Salento.
A cena siamo andati vicino al teatro Petruzzelli, al Dietro le Quinte, dove abbiamo mangiato una pizza orribile e successivamente ci siamo incontrati con la loro amica Carmela.
Dato che Marco non ha mai visto il centro di Bari, ci siamo incamminati lungo le mura per arrivare alla favolosa Basilica di San Nicola, percorrere gli stretti vicoli, ammirare la Basilica di San Sabino e quindi uscire al Castello, veramente notevole!!
Abbiamo concluso la serata con un drink per rilassarci e ben prepararci all?importante giornata di domani!

Bari - Pietrapertosa e Castelmezzano - Bari - 11/Aug/2011

Grandi attese per questa giornata! Lunedì sera, da Lecce, abbiamo prenotato il Volo dell?Angelo, ovvero l?attraversata attaccati ad un cavo teso sullo strapiombo tra Castelmezzano a Pietrapertosa, raggiungendo i 120 Km/h. Quest?ultimo dettaglio un po? mi agitava.
In circa 2 ore da Bari si arriva a Pietrapertosa, dopo un bel po? di curve.
È il paese più alto della Basilicata, a 1.088 metri, il panorama che si gode è suggestivo, ma quasi, arrivando, non riusciamo a godercelo dalla tensione del volo.
Siamo andati a ritirare i biglietti e a noleggiare la telecamera da montare sul casco, per 15?. Avendo da volare due volte, andata e ritorno, si ha modo di fare due riprese.
Arrivare al punto di partenza, seppur dopo una ripida salita, è breve.
C?è il momento della vestizione, per noi però dopo un po? di attesa perché mancavano le attrezzature, consegnate da una Panda 4x4, che, quasi miracolosamente, è riuscita a inerpicarsi su una stradina stretta e molto ripida. Ci hanno preparato con imbragatura, casco e assegnato un gancio da fissare direttamente al cavo.
Abbiamo assistito a diverse partenze prima della nostra e ciascuno ha una reazione molto diversa: chi urla di felicità, chi di terrore o chi, come una ragazza, non ha detto nulla, ed ha aperto subito le braccia .. ad angelo .. forse perché era il suo volo di ritorno, capisco ora, e quindi era preparata!
Per primo ha ?volato? Nicola, il più carico ed euforico, poi io, la più calma e infine Marco, il più teso, soprattutto perché soffre di vertigini .. a modo suo.
Io ero un pò in tensione, ma non avevo paura, anche perché, mi dicevo, nello scorso anno hanno volato 9.000 persone, quindi è comunque sicuro.
Dopo che i primi istanti di agitazione se ne sono andati, ho iniziato ad apprezzare la sensazione di libertà che il volo ti regala ed in quel momento ? è stato bellissimo. Il tutto avviene nel giro di un minuto!
Siamo arrivati tutti e tre gasati, elettrizzati, entusiasti, felici e ? qualsiasi sinonimo va bene!!
La cosa bella è sapere di poter ripetere subito l?esperienza.
Una piccola navetta conduce vicino alla partenza di Castelmezzano, ma, in realtà, ci sono poi ancora 20 minuti da percorrere a piedi, tutti in salita, sotto il sole, senza una fontanella d?acqua o un carretto che vende bevande, che abbiamo visto invece numerosi nel Salento.
Arrivati in cima abbiamo trovato un gruppo di ragazzi/e che dovevano fare il loro primo volo ed è stato divertente sentire i loro discorsi, i loro timori, le strategie delle partenze, le prese in giro dei fifoni, le spavalderie di altri. Noi avevamo solo un sorriso beato stampato in faccia.
In realtà la pendenza della partenza da questo lato è superiore, sembra quasi di precipitare nel vuoto, gli alberi sono più distanti, ma io quasi non me ne sono accorta. L?ho notato poi riguardando il video una volta a casa.
E non sono neppur riuscita ad assaporarlo allo stesso modo, purtroppo.
A Marco e Nicola è invece piaciuto più il secondo volo, più emozionante, dato che si raggiungono probabilmente i 120 Km/h, mentre io sono rimasta innamorata del primo. Una volta passata un po? di adrenalina, siamo tornati in paese, consegnato la telecamera, recuperato il CD dei ricordi, e siamo andati a mangiare qualcosa.
Veramente soddisfatti e pieni di voglia di raccontare la nostra esperienza, ovviamente consigliandola vivamente, siamo tornati a Bari per la cena a Sannicandro, a casa di Simona e Carmela.
Ho avuto modo di assaggiare una favolosa pizza di carne, preparata, immagino, con del macinato e ricoperta come una pizza, con i pomodori e la mozzarella, alta almeno due cm (dovrò farmi dare la ricetta). C?erano anche tante altre prelibatezze, a cui, come mio solito, non ho potuto sottrarmi. Saremo stati più di venti persone e quasi tutte parlavano in dialetto. Non è stato facile, ma ogni tanto ci traducevano le battute. Il resto un po? l?abbiamo intuito, dalla mimica o dai gesti e altro ? ce lo siamo perso, ma è stata una bella serata, ci si sente parte di una grande famiglia!!

Bari - Fasano - Bari - 12/Aug/2011

Divertente mattinata allo zoo safari di Fasano.
Si entra con la propria macchina, in questo caso quella di Nicola, e si gira il parco ? in mezzo agli animali, loro liberi e noi ? in ?gabbia?.
Il primo tratto è affollato di cervi e parenti cornuti, che si avvicinano alla macchina in cerca di cibo. Dato che camminano in mezzo alla strada, si crea coda, per evitarli, o perché chi dà il cibo rallenta tutto, ma ovviamente è troppo divertente per non farlo!
Non mancano i mufloni, i lama, gli struzzi, i caproni, alcuni più vicini, altri più lontani, timidi .. riservati.
Poi si entra nell?area super sorvegliata dei leoni, tenuti sotto controllo, anche se qualcuno se li è visti camminare davanti alla macchina ? dei gran gattoni.
Gli elefanti, le tigri e gli orsi sono più distanti, ma comunque ben visibili.
E finalmente si arriva alla parte divertente, le giraffe! In lontananza vedevamo le teste delle giraffe piegate nei finestrini delle macchine e ci siamo gasati di poter avere lo stesso trattamento ed attenzione, ma poco prima di noi i guardiani le hanno fatte allontanare ? tristezza ? ma appena loro si sono distratti ? i colli lunghi sono tornati ad affacciarsi nelle auto. Evviva! Come immaginato ? è stato emozionante. Avevamo cubetti di pane da dare loro, anzi ? se lo venivano a prendere, allungavano il collo, infilavano la testa nel finestrino, allungavano la lingua e l?attorcigliavano sul pezzo di pane che gli allungavi ? bellissimo! Tante sbavate sulle dita ? ma ? eccezionale!! Ci sono stati momenti in cui ogni finestrino era preso d?assalto da una o più testone di giraffe. Nicola era schiacciato al sedile per evitare che lo limonassero e si sono accontentate del volante.
Non ci saremmo più allontanati da lì, ma poco più avanti c?erano le zebre ? che richiedevano le medesime attenzioni. Loro sono un pochino più discrete, si lasciano accarezzare il muso morbido ? tenere.
Al dromedario e all?elefante abbiamo invece allungato un cracker, onde evitare strani contatti. L?elefante, con la sua simpatica proboscide, ha lasciato una bella sbausciata sulla macchina.
Tristemente abbiamo poi parcheggiato, per proseguire il giro a piedi e vedere tanti altri animali, tra cui gli orsi polari, gli ippopotami, i rettili, un simpatico (mica tanto) gorilla, entrare con un trenino/gabbia nel recinto delle scimmie che lo assaltano in cerca di cibo! Una bimba accanto a noi aveva da dargli da mangiare delle noccioline e le bestioline golose non si staccavano più, afferrando il cibo ghiotto con le loro manine.
A corredo c?è qualche montagna russa, così ne abbiamo approfittato per completare la giornata. Fare solo questa seconda parte non vale la pena, ma come abbiamo fatto noi va bene. Tornando ci siamo fermati a casa di Nicola a fare merenda.
L?idea era di mangiare 1 toast ed in pochi minuti ci siamo trovati la tavola imbandita di tante cose buone e golose, a cui è impossibile dire di no, quindi, in realtà si è fatta cena.
Nicola nel frattempo si è preparato e ci siamo spostati a casa di Marianna, per poi partire da lì e andare a Castellana per visitare le famose grotte in notturna, con lo Speleonight.
Qui ci siamo incontrati con Carmela, ed altri loro amici conosciuti la sera prima. L?ingresso era alle 21.30 circa, ma ? si sa ? siamo in Puglia; quindi si sono fatte le 22 prima di ricevere un caschetto ciascuno con montata la lucina ? da speleologo ed avviarci nelle grotte.
Si parte con la Grave, una grotta alta 60 mt ed un buco, sulla sommità, da cui filtra la luce.
Ovviamente, questa sera, la sola luce disponibile è quella dei nostri caschetti, su alcuni è più potente, su altri più debole, come la mia.
Le grotte di Castellana, scoperte nel 1938 da Franco Anelli, sono la più lunga rete di grotte sotterranee d?Italia. È un continuo saliscendi di scalini e stradine, con stalattiti e stalagmiti, che a volte si incontrano, formando le colonne ?.
Le guide, due speleologhe, ci hanno fornito nel frattempo informazioni, sia di carattere geologico che legate all?attività di speleologo, il tipo di vita e di esperienze che si fanno.
A un certo punto veniamo invitati a vivere un?esperienza ? speciale; percorrere da soli, al buio, con la sola lucina del nostro caschetto, un po? ? di strada.
Quando è giunto il mio turno ? ho abbandonato, quasi spavalda, il gruppo di lucine, per immergermi nel buio più totale. La luce del mio caschetto purtroppo era molto bassa e quindi la visibilità scarsa. L?ansia ha iniziato a crescere, la sensazione di essere vulnerabile, di essere piccola, in confronto alla maestosità della grotta, di venirne inghiottita. Ho tirato un sospiro di sollievo nel vedere una lucina raggiungermi da dietro. Poco dopo però si è spenta ? scomparsa ? come mai? Dove era finita quella persona? Ma poi ho raggiunto un signore, partito prima di me, con la figlioletta, e quasi ne sono rimasta delusa. La sensazione data dalla solitudine, dal silenzio e dal buio mi era piaciuta!
Ad attenderci, dopo circa 300 mt, una delle due speleologhe, Titty, che ? accende un faro e lancia un urlo per far spaventare chi arriva solo e magari già impaurito dal buio, ma nessuno l?ha insultata, cosa che invece lei si aspettava accadesse.
Proseguiamo per arrivare alla famosa Grotta Bianca. Qui fanno spegnere a tutti la luce e restare in rigoroso silenzio ad ascoltare i rumori della grotta, le gocce d?acqua che cadono costanti dalle stalattiti e ? nient?altro. Poi, man mano, vengono accese le luci ed il bianco della grotta risplende, quasi candido, bellissimo, sempre più luminoso.
Ripercorriamo, quasi a ritroso, i 1.500 mt con tutto illuminato ? quasi a giorno, e si riescono ad apprezzare le strane formazioni delle rocce, i colori, le stalagmiti più o meno ciccie, le stalattiti più o meno appuntite.
Abbiamo terminato alle 1.30, dopo più di tre ore intense ed emozionanti.
Le guide hanno cercato di farci capire, trasmetterci e anche farci sperimentare cosa voglia dire essere uno speleologo e siamo rimasti entusiasti.

Bari - Rodi Garganico - 13/Aug/2011

Partenza con Nicola e Marianna per Rodi Garganico dove siamo arrivati per pranzo, facendoci un po? di coda in uscita dall?autostrada a Poggio Imperiale, ma era anche immaginabile, essendo il week end di Ferragosto.
Eravamo già stati qui lo scorso anno, ma fuori stagione.
Siamo passati a salutare la mamma e la nonna di Marianna e corsi in spiaggia per un rapido bagno, per acclimatarci all?ambiente, e poi siamo tornati a pranzo.
Nel pomeriggio ci siamo concessi, avendo il tempo, una pennica nella casa dello zio di Marianna che c'è stata assegnata. Dato che è sfitta, non c'è corrente, quindi Marianna ha comprato, il venerdì pomeriggio, la lampada da campeggio, giusto per le poche ore in cui potrebbe servirci la notte.
Riposati e rilassati siamo andati ad acquistare i biglietti per la domenica, alle grotte del Gargano, e per il lunedì, alle Tremiti, dopo diverse valutazioni strategiche sul giorno migliore per andarci.
Siamo giunti alla conclusione che a Ferragosto la maggior parte delle persone se ne sta a casa a mangiare con la famiglia e ce l'ha confermato anche la signorina della biglietteria, quindi abbiamo prenotato per quel giorno la meta più ambita.
Doccia rapida nel giardino dei genitori di Marianna, dove però ci hanno un po? sbranato le zanzare, e partenza per Peschici, dove avevamo appuntamento, per cena, con Flavia e Lorenzo, la coppia che abbiamo conosciuto a Cuba. L'idea era di andare al famoso Trabucco, ristorante il cui nome si rifà all?omonimo macchinario antico, fatto di funi, carrucole e tronchi, ovvero una piattaforma ancorata sulla roccia con due prolunghe di 30 mt a strapiombo sull?acqua a cui viene agganciata la rete e calata in acqua per la pesca, ma era tutto pieno, quindi siamo andati, poco distanti dal primo, al Nido Verde, dove loro sono abbastanza di casa.
Io ho mangiato degli ottimi troccoli al ragù, mentre gli altri ai frutti di mare. Marco ha puntato sulla crema di scampi. Secondo con frittura per alcuni, mentre io mi sono ammazzata con una melanzana ripiena, favolosa. Per finire dolcetti tipici, fichi e limoncello. Il tutto c'è stato gentilmente offerto da Flavia e Lorenzo, che gentili!
Ovviamente il tema della serata è stato ?viaggi e vacanze", il nostro preferito!
Il ristorante ha una splendida vista mare, ma è un po' fuori mano, quindi da lì siamo tornati verso Rodi, avendo domani il battello alle 09:00!
Durante la notte poi dovevano arrivare Nicola, il fidanzato di Marianna, l'amica Simona con il fidanzato Giuseppe.

Rodi Garganico - Grotte del Gargano - Peschici - Rodi Garganico - 14/Aug/2011

Giornata di mare, ma molto dinamica. Per le 09:00 siamo andati al porto di Rodi per l'escursione alle grotte marine del Gargano.
Noi avevamo in mano un biglietto, acquistato alla biglietteria in paese, che non andava bene, ovvero, ne viene rilasciato un altro da una signora direttamente al porto (in realtà comodamente seduta ai tavolini del bar).
Si costeggia tutta la costa, passando da Peschici, Vieste e il suo scoglio di Pizzomuno, Baia dei campi, Baia delle Zagare, fin quasi a Mattinata.
Le grotte sono molto belle e in diverse siamo anche riusciti ad entrare, sebbene il nostro battello non fosse proprio piccolo (saremo stati circa 160 persone).
Tornando ci hanno lasciato per un paio d'ore a Baia dei Campi per il bagno/pranzo/pennica, molto rilassante.
Tornati a Rodi siamo passati a trovare Marianna e gli altri in spiaggia, così da organizzarci per la serata.
I genitori di Marianna ci hanno consigliato un ristorante a Peschici, da Peppino, in centro, così da fare anche due passi al termine della cena.
Purtroppo la parte ristorante era piena, ma ci hanno trovato posto nella zona pizzeria, di cui avevamo comunque sentito parlare bene.
Il locale aveva organizzato la serata karaoke quindi qualcuno cantava, altri ballavano, ma noi ci siamo limitati ad agitarci sulle nostre sedie e cantare tra di noi.
Peschici la sera è una cittadina estremamente vivace, con tutti i negozietti aperti, allegra e affollata. Anche qui le case sono rigorosamente bianche, stradine in sali-scendi, molto bello.

Isole Tremiti - 15/Aug/2011

Anche per questa mattina partenza alle 09:00 dal porto di Rodi con destinazione Isole Tremiti.
È da tanto tempo che pensiamo di andarci e finalmente l'occasione è arrivata.
La traversata dura un'ora e mezza.
All'orizzonte si stagliano tre isolotti, San Domino, quello più grande e animato da vari alberghi, San Nicola, con i suoi edifici medievali e la piccola e disabitata Capraia.
Appena scesi dal traghetto si viene abbordati con varie proposte, da quella a miglior prezzo per un tour collettivo delle grotte, a quella più particolare, ma più costosa, dell?affitto di un gommone per l'intera giornata.
Ovviamente eravamo interessati a questa seconda opzione.
Abbiamo chiesto vari prezzi e si aggiravano intorno ai 120 ? per un gommone piccolo con tendalino.
Eravamo riusciti a trovarne uno a 100 ?, ce lo stavano già preparando, ci avevano consegnato i documenti dell'assicurazione, quando, sono venuti a dirci che non potevano più darcelo, che non andava, o non so bene cosa. Probabilmente hanno trovato quello che gli ha dato i 120 ?! Ci hanno restituito i soldi, carte d'identità e arrivederci.
Ma una volta che il piazzale si svuota, finiti i turisti da spennare, ne abbiamo trovato un altro che ci ha offerto il gommone a 100 ?. Magari dopo altri 10 minuti, saremmo riusciti ad arrivare a un prezzo ancora più basso. Nicola aveva già avuto esperienza nella guida del gommone, quindi ha iniziato lui a portarlo e ci siamo avviati alla scoperta delle calette e delle grotte dell?Isola di San Domino, più o meno grandi, più o meno belle, fino alla più grande, quella del Bue Marino, lunga 46 metri.
Il colore del mare cambia di continuo, da blu profondo, al blu intenso, fino all'azzurro.
Dove più ci piaceva o ci ispirava buttavamo l?ancora e ci tuffavamo, bellissimo.
Spesso siamo entrati in acqua con l'attrezzatura da snorkeling, portata da Nicola; in un?occasione siamo riusciti a scovare un passaggio tra le rocce con i pesci favolosi, oltre che numerosi. È stato emozionante.
A largo di Capraia, sott'acqua, c'è una grande statua di Padre Pio, ben visibile già solo mettendo la testa sott'acqua, ma bisogna sapere dove cercare, perché non è segnalato. Noi abbiamo astutamente puntato ad un gruppo di persone, ma ci hanno spiegato che loro l?hanno cercata per una settimana prima di avere successo.
Una volta lasciato il gommone ci siamo concessi ancora un bagno a Cala delle Arene, l'unica spiaggia di sabbia dell?arcipelago, prima di fare merenda/pranzo e ripartire, verso le 17, per tornare a Rodi.
Lungo il tragitto di ritorno io e Nicola abbiamo provato a dormire, stesi sul ponte, ma c'era tanto vento e non era facile.
Poi abbiamo sentito una signora dire ad alta voce che c'erano dei ? pesci ?
Ci siamo tutti alzati a guardare e c?erano diversi delfini che saltavano seguendo la scia del battello ? bellissimi.
Siamo passati da casa a docciarci e poi siamo andati a salutare Marianna e gli altri che stavano partendo per tornare a Bari, dovendo andare a lavorare l?indomani.
Noi invece, su consiglio della mamma di Marianna, ci siamo fermati ancora una sera perché la notte di Ferragosto ci sono i fuochi d'artificio a Rodi.
Siamo andati a cena al Fornetto, in piazza, girato un po' per le vivaci stradine e quindi ci siamo spostati in spiaggia, ai bagni di Nando, dove siamo stati durante il giorno, e davanti ai quali vengono lanciati i fuochi.
Prima hanno iniziato lo spettacolo quelli di Peschici e a seguire, a mezzanotte, quelli di Rodi.
Sono stati belli, ma soprattutto la posizione da cui li abbiamo ammirati era perfetta e li avevamo proprio sopra la testa.
Tornando verso casa, ci siamo concessi una fresca granita, per concludere al meglio anche questa intesa giornata!!

Rodi Garganico - Vico del Gargano - Foresta Umbra - San Giovanni Rotondo - Bari - 16/Aug/2011

Per il rientro a Bari abbiamo considerato qualche sosta intermedia, quindi dopo aver sistemato e chiuso casa, ringraziato e salutato i genitori di Marianna, siamo partiti per Vico del Gargano, di cui la Lonely Planet parla bene. È considerato uno dei borghi più belli di Italia, ma per noi che ci siamo arrivati alle 11 del mattino, non ha comunicato proprio nulla. Siamo arrivati fino al "famoso" Vicolo del Bacio, una stradina stretta, ma quasi squallida, almeno di giorno. Forse, come Peschici, la sera si anima e cambia faccia ? non so.
Noi ci siamo stati il minimo necessario ed abbiamo proseguito per la Foresta Umbra. L?abbiamo attraversata in macchina, senza fermarci a una delle numerose aree pic-nic, ma sembra davvero di essere una foresta, in montagna, pur essendo a pochi kilometri dal mare.
Ultima sosta, prima di rientrare, a San Giovanni Rotondo, dove siamo arrivati all'ora di pranzo, sotto il sole cocente. Dal parcheggio al Santuario di Santa Maria delle Grazie c'è un bel tratto da percorrere e purtroppo con pochi alberi a protezione dei fedeli.
Il santuario si compone di tre edifici, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, del 1959, la Chiesa antica del 1540 e il convento dei Cappuccini. È possibile visitare la cella di Padre Pio, la sua Cripta ed il Crocefisso, davanti al quale 1918, ricevette le stimmate, ma quest?ultimo, purtroppo, non è stato possibile vederlo.
A livello inferiore c'è la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina, progettata da Renzo Piano ed inaugurata nel 2004.
Confesso che ho sperato di provare la stessa emozione vissuta qualche anno fa in Portogallo, a Fatima, ma purtroppo così non è stato.
Là ho respirato spiritualità, silenzio, preghiere, qui solo caciara, confusione e chiacchiere. Peccato.
Data l'ora non tarda, ci siamo fermati anche a salutare Marianna al lavoro, così da tornare poi insieme.
Per la sera avevamo appuntamento a Polignano, per cenare con il mio compagno di università Andrea, Luciano e altri loro amici, come noi in Puglia per vacanze.
Tra l'altro Andrea ha lo stesso cognome di Nicola ed abbiamo scoperto essere dello stesso paese, quindi, probabilmente, devono avere qualche parentela comune, anche se alla lontana.
Quanto è piccolo il mondo!
Abbiamo cenato sotto il Ponte Lama Monarchile, con vista su Cala Porto, al Cavò. Purtroppo è quasi tutto a base di pesce, quindi io puntato sulla pizza.
Abbiamo raccontato ad Andrea e Luciano delle nostre emozioni con il Volo dell'Angelo, dell?esperienza di Speleo Night alle Grotte di Castellana, delle simpatiche giraffe allo zoo di Fasano, mostrando loro qualche video a testimonianza, e confrontato ancora l'albero genealogico. Ci ha raggiunto anche Nicola, il fidanzato di Marianna, così da passare ancora un po' di tempo insieme.
Per finire la serata, abbiamo fatto due passi nelle viette, fino ai punti panoramici e concluso con una granita dal Super Mago del Gelo, con i suoi gusti più particolari: al gelso e al fiorone, ottimi.
È stato strano incontrare Andrea e Luciano a Polignano, ma divertente e sempre molto piacevole.

Bari - 17/Aug/2011

Ultimo giorno a Bari, con un po' di tristezza e malinconia.
Al mattino ci siamo concessi un ultimo bagno, questa volta a Bari, prima del super pranzo programmato a casa di Nicola.
Come immaginato, abbiamo trovato la tavola imbandita di 1000 delizie. Dopo che ci siamo abbuffatti, abbiamo scoperto che quello era solo l?antipasto. A seguire c'erano ancora primo, secondo, frutta e dolce. Insomma, al termine quasi boccheggiavo!!
Gentilmente ci è stato offerto di fare la pennica comodamente sdraiati a letto e ? come dire di no?
Al risveglio andava un pochino meglio. Abbiamo salutato con rammarico i genitori di Nicola ed il favoloso gattone Teo e siamo tornati da Marianna per recuperare i bagagli, fare le ultime chiacchere e andare in aeroporto.
Abbiamo salutato a fatica Nicola e Marianna, con qualche lacrimuccia, sebbene ci si veda ancora all'inizio settembre, ma sono stati 10 giorni intensi, ricchi di emozioni ed avventure!!