Alpi Italiane 2

Dettagli generali del viaggio

Data partenza: 07/Aug/2020
Data rientro: 20/Aug/2020
Soste: 16
Costi totali: €2.279,68


Tappe


- - 11/Aug/2020

Finalmente vacanza!! Dopo tanti mesi difficili a causa del coronavirus, ci siamo messi in auto alla volta del Trentino.
Quest’anno diverse persone con cui ho parlato non hanno particolari progetti per le ferie. Molti si appoggiano alle seconde case o alle seconde case degli amici.
L’entusiasmo per le ferie sembra essere molto basso.
Io sono stata in dubbio fino a qualche giorno fa sia sulla meta, sia sul mezzo di trasporto.
Di solito le nostre vacanze sono in camper. Ma già la scorsa estate abbiamo fatto fatica a trovare dove dormire, soprattutto in trentino. Quest’anno, in cui sono rimasti quasi tutti in italia, sicuramente sarà ancora più complicato. E poi fa caldo, tanto caldo! E dormire in camper quando fa caldo diventa poi un incubo.
Poi ci sono stati i dubbi sulle destinazioni. La certezza era di andare in montagna, così da poter avere un po' di fresco. Ma dove? Lo scorso anno abbiamo fatto alcuni giorni in trentino ed alcuni in valle d’Aosta e mi era piaciuto, sia per aver visto posti diversi, sia perché così siamo potuti tornare, a metà vacanza, a Milano e dare supporto a mia mamma. L’ipotesi era quindi di fare uguale. Del Trentino avevamo certamente lasciato indietro lo scorso anno una tappa di mio interesse….fotografico….il lago di Resia. Della Valle d’Aosta mi sono resa conto di non avere la guida turistica, quindi l’ho ordinata al volo e studiato, pochi giorni fa, le possibili visite/attività di mio interesse, tra cui un aperitivo tra le vigne.
Restava da capire se andare prima in valle d’aosta o prima in trentino. Ho chiamato per prenotare l’aperitivo nelle vigne ma la disponibilità era solo per la prossima settimana, quindi è venuto di conseguenza la scelta di iniziare dal trentino.
Ho cercato su booking i possibili hotel vicino al lago di Resia ed erano tutti molto belli, ma molto costosi. Spostandoci un po', ho trovato spazio a Merano, un hotel carino ad un prezzo….accettabile. purtroppo però solo per due notti.
In entrambe le regioni ho cercato informazioni su grotte, miniere, laghi, altre attività particolari.
In trentino la maggior parte sono nella zona di Trento, solo vicino a Vipiteno ci sono delle miniere.
In valle d’aosta invece è quasi tutto vicino ad Aosta.
Questa mattina ci siamo messi in auto, con calma, ed, in viaggio, ho trovato su booking l’hotel per giovedi e venerdi, sulla strada per Vipiteno, ma nel verde, con camere grandi, in legno, con spa, molto bello e non vedo l’ora di arrivarci.
Una volta a Merano è l’ora di pranzo e su tripadvisor ho visto che c’era un ristorante Forst, quindi…come farcelo sfuggire?
Arrivandovi abbiamo visto l’indicazione per il nostro Garny Villa Tylor, dove potremo fare il check in dopo le 15, così abbiamo lasciato la macchina vicino ed abbiamo proseguito a piedi. Il ristorante è in pieno centro, quindi, benchè ci sia caldo, la passeggiata è piacevole, soprattutto all’ombra.
Il locale è grande, quindi nonostrante ci sia un po' di coda d’attesa, facciamo abbastanza in fretta a sederci. La birra ovviamente la fa da padrone nel nostro ordine, ma non mancano ovviamente i brezel, wurstel e patatine. Niente di più tipico!!
Al termine siamo andati in hotel e siamo rimasti fino al calare del caldo. Fortunatamente ci hanno dato un ventilatore, dato che qui normalmente non serve l’aria condizionata. L’hotel è ben arredato e con piscina, che non abbiamo tuttavia sfruttato.
Abbiamo poi fatto un giro per il centro e trovato un locale dove fare cena, letto anche su tripadvisor. Questa volta ho voluto mangiare i canederli in brodo, aiutata dal fatto che si è alzato il vento ed è venuto un forte scroscio d’acqua che in breve tempo ha abbassato sensibilmente le temperature.

- 12/Aug/2020

Dopo l’acquazzone di ieri sera, questa mattina il cielo era limpido ed azzurro.
Siamo andati come prima tappa al Lago di Resia, sia perché è il punto più lontano tra le mete previste per la giornata, sia perché attendo da un anno di vedere questo rinomato lago perché ha la particolarità di avere un campanile che spunta dall’acqua.
Dato che siamo in Val Venosta, famosa per le sue mele, vediamo, appena usciti da Merano, filari infiniti di mele, gialle e rosse, bellissime e mi riprometto di fermarmi a fotografarle al ritorno.
Alle 10.30 del mattino c’erano tantissimi, alti, irrigatori che bagnavano i filari, tanto da creare un ventaglio di acqua sull’intera vallata.
Arrivati a Curon Venosta abbiamo faticato un po' a trovare parcheggio, ma il campanile nel lago è ben visibile.
Una volta arrivati vicino ci sono tantissimi scorci per inquadrarlo: con i fiori, con il pontile, con gli alberi, con le canoe attorno, dal cimitero sovrastante, insomma, ricco di fascino.
Proseguiamo poi fisso al passo Resia, ma è una vallata molto morbida e aperta e non dà l’idea di un vero e proprio passo.
Avevo visto che a Malles Venosta c’era un ristorante Forst, quindi per pranzo ho fatto conto di andarci….peccato fosse il giorno di riposo ed abbiamo dovuto dirottare su un altro ristorante, abbastanza insignificante.
Abbiamo fatto due passi a piedi e siamo andati quindi a vedere la chiesa di S Benedetto, attrazione locale, ma poco interessante, a mio parere, se non per degli affreschi risalenti al IX secolo.
Sono riuscita a scattare tuttavia delle belle fotografie, perché è passato davanti un piccolo trattore che trasportava una balla di fieno, potendo così riprendere questo soggetto a me caro con la chiesa di sfondo.
Quindi ci siamo fermati a Glorenza, un piccolo borgo carino, si dice il più piccolo dell’Alto Adige, all’interno delle mura del 1580, che prevedono un cammino di ronda con 350 feritoie, sette torri e 3 porte.
Rientrando ho fatto le foto che dovevo alle mele, gialle e rosse, lungo filari paralleli che ricoprono vallate intere.
Lungo tutto il tragitto c’è una bellissima ciclabile, che prosegue anche oltre il passo Resia.

- 13/Aug/2020

Nonostante non avessimo particolari programmi per la giornata, alle 9.30 eravamo già in uscita dall’hotel.
Unica meta prevista era al paesino di Tirolo, pochi chilometri fuori Merano. Mi aspettavo un paesino caratteristico, ma non mi è parso tale. Unico punto di interesse è il castello che si raggiunge con una passeggiata a piedi. Ci sono da visitare diverse stanze, alcune che mostrano degli affreschi che necessiterebbero di un restauro, ma nel complesso è carino. In particolar modo mi hanno colpito la Sala dei Cavalieri, con due portali marmorei finemente lavorati, risalenti alla scultura romanica del XII secolo e la Cappella Inferiore, consacrata a San Pancrazio, tutta affrescata.
Siamo quindi partiti alla volta di Vipiteno, passando dal Passo di Giovo. Siamo arrivati al passo che erano le 12.30 passate e vedendo una baita ristorante immersa nel verde, abbiamo deciso di fermarci, dato che a Vipiteno saremmo arrivati dopo un’ora.
Purtroppo stavano aspettando un gruppo di motociclisti ed era appena arrivata una comitiva di romani che aveva prenotato e quindi non erano in grado di darci subito da mangiare, se non un piatto di salumi e formaggi, quindi ci siamo accontentati. Lo speck, fatto in casa dalla proprietaria della baita, era favoloso!
Dopo pranzo abbiamo preferito fare sosta in hotel, che peraltro si trova lungo la strada per Vipiteno. Purtroppo non è come avevo sperato, ovvero, la moquette al pavimento fa sembrare tutto vecchio e un po' sporco, anche se magari non lo è. Non c’è quasi connessione, telefonica e internet e per via della pioggia è saltata anche l’antenna tv.
Per cena siamo andati a Vipiteno, piccola, ma con il campanile che rende affascinante la strada pedonale. Abbiamo cenato nello stesso posto dove eravamo stati anni fa, benchè non ne avessi un particolare ricordo e poi ho capito il motivo, ovvero non ha una cucina tipica, ma piatti più ricercati. Mi devo ricordare di non ripetere!

- 14/Aug/2020

Risveglio nuvoloso e freschino, 17 gradi. Siamo usciti con calma, verso le 10, dall’hotel, diretti a Bressanone, quasi certi di non esserci mai stati.
Troviamo un parcheggio coperto oltre al fiume, ma molto vicino all’ingresso pedonale. Fortunatamente possiamo pagare con l’APP di EasyPark, che abbiamo.
Superiamo la porta e percorriamo i primi metri del centro sempre titubanti, guardandoci in giro e dicendoci, quasi per convincerci…no, no, non ci siamo mai stati…e invece…giunti ad una panetteria vicino alla chiesta di San Michele, ci siamo ricordati di aver preso da mangiare durante i mercatini di Natale. Ovviamente il cibo è sempre la nostra memoria dei vari paesi in cui siamo stati!
Siamo entrati nel Duomo per poter ammirare il famoso chiostro con i suoi affreschi di epoca gotica, tra cui l’elefante e l’adorazione dei re magi, ed effettivamente è bellissimo, da restare a bocca aperta!
Abbiamo poi fatto shopping in uno nei negozi che ci sono appena fuori, percorso le belle vie principali, preso uno spritz comodamente seduti in piazza e poi un brezel per pranzo, prima di partire per Brunico.
Qui abbiamo parcheggiato dietro la stazione ferroviaria, adatto anche ai camper.
Abbiamo fatto anche qui un giro in lungo ed in largo, ma è meno caratteristico rispetto a Bressanone. Era peraltro molto affollato di persone.
Ci siamo fermati per una birra alla Forst, prima di rimetterci sulla strada di ritorno.
Abbiamo prenotato la cena a Vipiteno per le 20.30, così ho fatto in tempo a preparare il mio file giornaliero di lavoro prima di andarci.

- 15/Aug/2020

Rientro a casa con un po' di coda prima di arrivare ad imboccare la Milano – Venezia, che ha resto infinito il viaggio, 5 ore, ma che ci ha comunque consentito di arrivare in tempo per poter festeggiare il ferragosto con mia mamma.

- 17/Aug/2020

Ripartenza per la seconda parte della vacanza, questa volta in valle d’Aosta.
Dato che a Gressoney La Trinitè c’è la mia amica Mariavittoria in questi giorni, decidiamo, prima di iniziare a fare le nostre visite, di passare a salutarla.
Gressoney è un paesino piccolo, ma molto carino, rilassante, si possono fare passeggiate piacevoli e si mangia molto bene.
Abbiamo subito iniziato con una cena “leggera” in casa a base di ravioli di magro annegati nella fonduta ed accompagnati da un’ottima bottiglia di vino rosse Torrette.

- 18/Aug/2020

Mattinata all’insegna della salute con una bella passeggiata per smaltire la cena della sera prima ed in vista anche di quella che abbiamo prenotato per oggi e lo stesso avremmo voluto fare anche al pomeriggio, ma è venuta un po' di pioggia, quindi ci siamo solo limitati a fare due passi per il paese con stop al bar per un marocchino con panna.
Per cena abbiamo sperimentato un nuovo ristorante aperto quest’anno, molto carino l’interno, dove abbiamo degustato alcuni piatti tipici, seppur rivisitati, e bevuto dell’ottimo vino Torrette Superiore.

- 19/Aug/2020

Mercoledi mattina abbiamo fatto un ultimo giro marocchino con nutella, salutato Mary, che sarebbe tornata a Milano e siamo scesi a Gressoney Saint Jean per la visita alle 12 di Castel Savoia, prenotata lunedi mattina on line.
Il castello, residenza estiva della regina Margherita, è recente, costruito tra il 1899 ed il 1904, ma comunque interessante, con 5 torrette una diversa dall’altra, e con una fantastica visuale sul monte Rosa.
Terminato il giro siamo tornati a La Trinitè, fare pranzo e ritirare i bagagli, prima di spostarci in hotel ad Aosta, in pieno centro. Per fortuna vicino si trova un grande parcheggio dove abbiamo potuto lasciare l’auto.
Per la sera avevo prenotato l’aperitivo in vigna alla Vinosteria Antirouille ad Aymavilles. Le aspettative, vedendo qualche foto, non erano elevate, o per lo meno non corrispondenti a quello che mi piacerebbe fare, ovvero avere proprio i tavoli apparecchiati in mezzo alle vigne.
Il ritrovo è in vinosteria, finchè ci si sposta, non lontano, in vigna. L’attesa alla vinosteria sembra essere lunghissima e l’organizzazione sembra essere…poco organizzata!
Qualcuno viene portato con un pulmino, ma noi ci offriamo per andare con la nostra macchina, così da essere liberi di andare al termine dell’aperitivo.
La conformazione di questa vigna sicuramente non consente di realizzare il mio desiderio, perché è tutta arroccata sulla collina.
Hanno allestito delle sedute per 2 persone fatte da un parallelepipedo di paglia ricoperto da un asse di legno e distanziate un metro circa le une dalle altre. Saremo stati più di 30.
Ospiti della serata gli eredi della cantina Grosjean che ci hanno fatto assaggiare tre vini, un prosecco, un bianco ed un rosso, arricchito di spiegazioni sulla storia del vino in valle d’Aosta e della cantina di famiglia.
Fortunatamente ci hanno dato anche qualcosa da mangiare insieme, così da non rimanere storditi dai 3 calici di vino.
L’atmosfera era riscaldata da un signore di una certa età che cantava in valdostano e suonava con la fisarmonica. Avevo visto un video su instagram e mi era parso un po' antico…mentre devo dire che con il vino…ci sta! Mi sono divertita, esperienza carina!

- 20/Aug/2020

L’hotel di Aosta, prenotato all’ultimo, è costato molto, quindi ho evitato di includere anche la colazione, sperando di trovare qualche bar carino dove iniziare le nostre giornate valdostane.
Per il primo mattino mi sono affidata a trip advisor, trovando un fiorista, Fleurs Folie, che ha arredato finemente il giardino interno, rendendolo un luogo d’altri tempi ed adatto ad essere piccolo bar. Peccato solo essere mangiati dalle zanzare.
Siamo quindi partiti per Cogne, dove volevo ammirare i fiori colorati di prato di Sant’Orso e con il Gran Paradiso alle spalle. Si rimane effettivamente incantati. I parcheggi erano tutti affollati. Il paesino si snoda lungo la via principale, molto vivace. Quasi in cima si apre la piazza principale da cui si giunge al prato colorato e si ammira uno splendido panorama.
Abbiamo approfittato per fare una passeggiata nel prato e scattare alcune fotografie, prima di tornare sulla via principale, acquistare una coperta da pic nic da poter stendere a terra e dei panini per il pranzo al sacco.
Ci siamo spostati a Lillaz per ammirare la cascata.
Anche qui i numerosi parcheggi erano tutti affollati ed abbiamo dovuto attendere mezz’ora prima di riuscire a trovare un posto che si stava liberando.
Prima di fermarci per il pranzo, abbiamo preferito raggiungere la cascata, per ammirare, lungo il sentiero panoramico, i suoi tre salti, per complessivi 150 mt, del torrente Urtier.
Solo al ritorno ci siamo fermati a mangiare su una panchina, per poi stenderci un pochino sotto gli alberi, così da inaugurare la coperta.
Ero convinta di avere la sera la prenotazione all’Osservatorio di Lignan ed ho provato a prenotare un ristorante dove cenare prima a Nus. Nel verificare che la serata fosse confermata, sulla base del meteo odierno, mi sono accorta che in realtà sarebbe stata la sera successiva, quindi ho subito chiamato il ristorante per modificare la prenotazione e mi sono messa poi alla ricerca di un ristorante ad Aosta.
Ho individuato un locale con cucina tipica valdostana, La Vache Folle, ma non riuscivo a prenotare, così siamo andati fisicamente trovando disponibilità solo all’esterno e dato il bel clima temperatato probabilmente più adatto, benchè l’ambiente circostante, un parcheggio, non fosse di quelli più appropriati. All’interno invece sono appesi centinaia di campanacci, che lo rendono molto suggestivo.
Ci siamo concessi dei piatti non propriamente leggeri, come la fonduta o il cotechino. Alla fine abbiamo assaggiato i tre superalcolici offerti dalla casa, di cui uno all’assenzio, e Marco ha sperimentato il trattamento con l’alcol infuocato, nonché, per finire in bellezza, gli è stato messo un casco in testa e l’ho dovuto colpire con una mazza! Ahahhaha! Divertente!

- 21/Aug/2020

Anche questa mattina ho provato a cercare su tripadvisor un posto per la colazione, ma non ho trovato nulla di particolare, così siamo andati in uno dei bar sulla piazza principale, prima di partire per la Miniera di Brusson. Avevo prenotato per le 11, ma occorre presentarsi almeno 20 minuti prima. Noi ovviamente teniamo sempre del margine ed in questo caso è stato utile, perché dal parcheggio c’è una passeggiata in mezzo ai boschi da percorrere con diversi dislivelli. Per fortuna ci siamo anche abbastanza coperti, perché le miniere sono umide e scivolose. Abbiamo visto diversi arrivare solo in maglietta e scarpa da ginnastica con suola liscia o infradito…non li invidio!
La miniera di Chamousira Fenilliaz è la più importante miniera d’oro della Valle d’Aosta. La scoperta della miniera aurifera di Brusson risale al 1899; è stata attiva dal 1900 fino alla fine degli anni ‘80 del secolo scorso. La miniera ha un’estensione di circa 1.600 metri. Nel 1902 lavoravano nella miniera 19 operai; il numero di questi venne incrementato a 100 negli anni della massima attività. Le squadre erano composte da circa 10 minatori e 2 falegnami. Gli operai provenivano quasi tutti dai villaggi del comune di Brusson, mentre il personale tecnico era prevalentemente inglese. La miniera di Chamousira sfruttava i filoni di quarzo mineralizzati a oro. Oggi è possibile visitare, accompagnati dalle guide, la galleria al livello 7 del filone Fenilliaz. Confesso che ero molto emozionata all’ingresso della miniera, con il mio caschetto in testa. Purtroppo però si percorre solo un’unica galleria e, spiegazioni a parte, si vedono solo i resti dei filoni che contenevano il quarzo. In definitiva la mia attesa non è stata pienamente soddisfatta.
Successivamente siamo andati a pranzo a Champoluc che mi aspettavo di trovare più carina e caratteristica. Anche qui era molto affollato, tanto da dover entrare in lista di attesa per il pranzo. Abbiamo scelto la Birreria Sans Souci. L’attesa però ha ripagato la mia gola, perché ho mangiato comunque goloso e bene.
Rientrati ad Aosta ci siamo riposati un po' in hotel, in vista della lunga serata sotto le stelle.
Abbiamo cenato abbastanza presto con una pizza a Nus, dopo avervi fatto una passeggiata, ma non c’è nulla da vedere e poi ci siamo recati per le 21.15 a Lignan, a 1.675 mt.
Purtroppo per causa del covid, gli spettacoli non si tengono all’interno del Planetario, ma ad occhio nudo nel prato esterno. Noi, come altri, ci siamo portati la nostra coperta da pic nic, così da poter ammirare comodamente il cielo. Tempo che sono arrivati tutti i numerosi partecipanti, c’era ormai un buio totale e le stelle risplendevano magicamente in cielo. Due astrofisici ci hanno illustrato con un linguaggio scientifico ma al contempo estremamente accessibile le stelle del cielo d’agosto, mostrandole direttamente con un particolare puntatore laser. Abbiamo anche potuto vedere diverse stelle cadenti. I due scienziati adattano la loro presentazione a ciò che mostra il cielo. All’arrivo per esempio delle nuvole, che hanno coperto una fetta di cielo, hanno ritarato la spiegazione. Hanno inoltre potuto ingrandirci Giove e Saturno con il cannocchiale astronomico collegato ad un pc ed ad un proiettore, facendoci quasi toccare con mano quanto in realtà si trova ad anni luce da noi. Esperienza bellissima!

- 22/Aug/2020

Tutte le mie prenotazioni di queste vacanze sono andate a buon fine. Sono riuscita ad organizzare, seppur all’ultimo, una bella estate, sono soddisfatta. Certo i posti da visitare in Italia non mancano.
Per la colazione dell’ultimo giorno avevo notato un bar non lontano dall’hotel, che si affaccia sulla piazza del parcheggio, con tavolini tutti uno diverso dall’altro, per stili ed epoche di realizzazione, così ci siamo andati.
Abbiamo concluso la visita di Aosta con una passeggiata in centro e siamo entrati nel Chiostro della Collegiata di Sant’Orso, in pianta rettangolare. La particolarità risiede nei capitelli. 37 di 52 sono ancora originali, in marmo bianco, comprendente scene dell'Antico Testamento (Storie di Giacobbe, Profeti), scene evangeliche (storie della vita di Gesù, Apostoli), scene riferite a Sant'Orso, nonché soggetti di cultura pagana (favole di Esopo).
Lungo il viaggio di ritorno abbiamo fatto sosta a Pont Saint Martin per comprare un po' di formaggi di montagna, così da ricordarci ancora per qualche giorno, assaggiandoli, le nostre belle vacanze.