New York dic 2022 - gen 2023

Dettagli generali del viaggio

Data partenza: 29/Dec/2022
Data rientro: 05/Jan/2023
Mezzo: Aereo - piedi
Soste: 4
Fotografie: 1363
Costi totali: €8.416,95


Le foto più rappresentative



Tappe


- 29/Dec/2022

Siamo arrivati verso le 14 all’aeroporto JFK di New York, un orario che ritenevo potesse consentirci di iniziare la visita della città prima del buio, ma in realtà abbiamo dovuto attendere del tempo prima di scendere dall’aereo e poi abbiamo trovato una coda molto lunga per poter effettuare il controllo dei passaporti. Successivamente, per via dell’intenso traffico del periodo natalizio, abbiamo aspettato anche l’arrivo del pullman destinato a portarci in hotel e, per lo stesso motivo, abbiamo impiegato più di un’ora per raggiungere la meta.
Il tranfer era gestito dall’agenzia di viaggio con cui abbiamo acquistato il pacchetto volo più hotel e sul pullman era presente un accompagnatore che ci ha presentato alcune possibili visite organizzate, tra cui un paio di nostro interesse, il tour di Brooklyn serale ed il tour dei contrasti, che abbiamo prenotato una volta giunti in hotel.
In camera siamo stati pochi minuti, tanta era la voglia di cominciare a visitare Manhattan e ci siamo diretti a Times Square, poco distante, per vedere tutte le luci date dai led pubblicari, in mezzo ad una folla vivace e festosa.
Abbiamo proseguito la nostra camminata fino sulla 5° strada, la più famosa della città, simbolo di ricchezza con i suoi negozi di grandi firme. Volevo ammirare da Saks, uno dei principali grandi magazzini, le coreografie di luci riflesse sulla facciata dell’edificio a ritmo di musica di Elton John, e di fronte il Rockfeller Center, dove si trova il tradizionale e luccicante albero di Natale, nonché la pista di pattinaggio.
Tornando verso l’hotel siamo passati davanti al locale Ellen’s Stardust, dove ci piacerebbe fermarci a mangiare, in quanto rinomato per avere i camerieri che intrattengono cantando, ma c’era una lunga coda per entrare, così siamo andati poco oltre da Applebee’s, iniziando subito la vacanza con un ottimo hamburger.

- 30/Dec/2022

Per la prima colazione americana siamo stati da Fresh & Co, non lontano dal nostro hotel, con omelette a base di formaggio e bacon, al modico prezzo di 40 $.
Dato il cielo azzurro, abbiamo voluto iniziare le visite della città da Central park, seguendo l’itinerario da Columbus Circle a The Mall, superando la Bethesda Fountain e la terrazza che si affaccia su The Lake, bacino artificiale scavalcato da ponticelli, tra cui il famoso Bow Bridge in ghisa, ripreso in molti film, e il Belvedere Castle; siamo passati davanti al Metropolitan Museum e al Guggenheim, dove in questo viaggio non entreremo, essendoci già stati, e siamo rientrati superando il lago di Jacqueline Kennedy Onassis Reservoir, su cui si specchiano meravigliosamente i grattacieli di Central Park West, fino al Strawberry Fields, con il mosaico bianco e nero, realizzato da artigiani italiani, dedicato a John Lennon con la scritta “Imagine”, come la sua celebre canzone.
Ho fotografato tanti bellissimi scoiattoli arrampicati sugli alberi o che saltellavano curiosi nei prati e diverse papere mentre camminavano sul lago ghiacciato, prima di prendere il volo.
Abbiamo provato ad andare a pranzo da Rosa Mexicano, che mi era stato consigliato, ma purtroppo era pieno, quindi, in Columbus Circle, siamo entrati da Whole Foods Market, bellissimo e ricchissimo supermercato del cibo, di cui molto già pronto e che può essere acquistato, in base al peso, in contenitori di diverse misure. Ci sono anche postazioni dove mangiare in loco ed avendo molto appetito ne abbiamo approfittato.
La sera avevamo la prima delle prenotazioni fatte con Get your Guide, il tour, tanto atteso da parte mia, di Dyker Heights, a Brooklyn, per vedere gli addobbi di luci di abitazioni private che si accendono dalle 17 alle 21 circa ogni sera a partire dal fine settimana dopo il Thanksgiving e fino all’inizio dell’anno nuovo (intorno al 4 gennaio). A sorpresa, almeno per noi, c’è stata una tappa iniziale all’elegante centro commerciale Brookfield Place, all'ombra della gigantesca One World Trade Center ed adiacente al fiume Hudson, in pieno TriBeCa, per consentire un pit stop ai bagni prima dell’inizio del tour, nonché per ammirare il tramonto sul fiume con il panorama di alcuni grattacieli che si riflettevano nell’acqua e con una bellissima vista sulla Statua della Libertà.
Le case illuminate di Dyker Heights sono uno splendore, per lo meno le più discrete. La tradizione nasce da una sfida tra due famiglie italiane, la Spata e la Polizzotto. Lucy Spata si era appena trasferita con il marito Angelo e voleva ricordare la mamma che non c’era più e aveva pensato di illuminare talmente tanto la sua casa al punto che la mamma potesse vederla anche in cielo. Florence Polizzotto invece voleva ricordare suo marito e decise di illuminare altrettanto la sua villetta. Le due ville si trovavano esattamente difronte e così, senza neanche rendersene conto, divenne una sfida. L’intero quartiere ormai è una sorta di paesino incantato tutto fatto di luci perchè la sfida ormai non è più solo tra le due famiglie che hanno dato vita alla tradizione, ma ogni singola villetta partecipa alla competizione di chi ha le luci più incredibili. Ci sono addirittura delle aziende che si occupano di creare le luminarie e gli addobbi delle villette, una sfida che costa non poco. Oltre alle luci, ci sono anche una serie di presepi a grandezza naturale, schiaccianoci enormi ed immancabili babbo natale di tutti i tipi.
Ulteriore sorpresa di questo tour è stata la sosta finale a Dumbo, acronimo di “Down Under il Manhattan Bridge Overpass”, cioè “giù sotto il cavalcavia del Manhattan Bridge” e si pronuncia “dambo”, che consente di ammirare lo skyline illuminato della città di Manhattan, bellissimo!
Avevo prenotato la cena tramite l’APP OpenTable al messicano Toloache, molto carino, anch’esso con addobbi natalizi. Abbiamo mangiato bene, anche se è stato abbastanza caro, in proporzione a quanto si è mangiato.

- 31/Dec/2022

Colazione da Carnagie, sempre vicino al nostro hotel, con piatti enormi, fin troppo. Io avevo chiesto yogurt greco con pancake, ma era principalmente pancake, 3 strati, ed una piccola quantità di yogurt, mentre Marco ha preso una omelette con patate cucinate a rosti.
Abbiamo fatto l’abbonamento alla metro per una settimana, così da muoverci più liberamente.
Avevo fatto la prenotazione con Get your Guide di un concerto Gospel ad Harlem, alla Mt. Olivet Baptist Church. Non si tratta di uno spettacolo domenicale durante la messa, quanto un concerto per turisti, ma forse è stato ancor meglio perché sono state 2 ore di musica e canti, con un coro tutto al femminile, guidato da un vivacissimo e allegro direttore. E’ stato uno spettacolo coinvolgente ed entusiasmante!
Siamo tornati con la metropolitana a Columbus Circle e ne abbiamo approfittato per acquistare ancora il pranzo da Whole Foods market, ma siamo andati poi in hotel a mangiarlo, così da riposarci in vista della lunga serata di capodanno.
Midtown si stava nel frattempo iniziando a blindare. Le vie a sinistra e destra del nostro hotel erano bloccate con transenne e camion dell’immondizia e così tutte le successive in direzione e attorno a Times Square. Per andare sulla Fifth Ave abbiamo dovuto dirigerci a nord, verso Central Park, e poi andare sulla 6th e quindi raggiungere la nostra meta, un po' meno affollata rispetto alla prima sera, perchè probabilmente tutti i turisti si stavano appropinquando a Times Square, nonostante ci fosse una leggera pioggerellina. Siamo entrati alla Nike e ci siamo presi entrambi un paio di scarpe scontate e Marco ha trovato anche un paio di magliette carine. Per rientrare abbiamo dovuto mostrare ai poliziotti che bloccavano gli incroci la tessera della camera con il nome del nostro hotel.
Avevo prenotato con Get your Guide anche la crociera di Capodanno con la Circle Line e siamo saliti sul battello prima delle 22, insieme a tanti altri. La prima sensazione è stata di delusione: nessun addobbo natalizio e nessuna lucina. La seconda sensazione…. l’ha confermata: sedie marroni poste lungo i bordi e neppure per tutti, tanto che molti se le sono dovute prendere da una pila e posizionarle dove c’era ancora posto ed inoltre dovevano esserci diversi antipasti da abbinare all’open bar, ma erano in realtà molto contati. Ad aggiungersi a mettere tristezza all’inizio serata c’erano la pioggia e la nebbia, per quanto le prime foto dello skyline avessero comunque, per quel motivo, un certo fascino.
Una volta arrivati però tra il Manhattan Bridge ed il Brooklyn Bridge la nebbia si è diradata ed è stato meraviglioso, ho potuto scattare tantissime belle foto.
Sulla nave hanno messo musica e molti si sono scatenati in danze, noi ci siamo concessi due gin lemon che ci hanno scaldato lo spirito.
A mezzanotte sono iniziati i fuochi, carini, proprio accanto alla Statua della Libertà, così da riuscire a vederla, avvolta nella nebbia, illuminata dalle luci dei fuochi. E aveva anche smesso di piovere.
Tutto ciò ha salvato la serata!

- 01/Jan/2023

Per cambiare, siamo stati a fare colazione in un altro posto vicino all’hotel, da Delicatessen Deli. A noi è andata abbastanza bene, con bei piatti abbondanti, ma sono discretamente lenti nel servizio, quindi sicuramente non tenteremo la fortuna un’altra volta.
Per le 11.30 dovevamo essere al Blue Note, jazz club leggendario, per metterci in fila in vista dell’apertura delle porte alle 12.30, non essendoci posti a sedere assegnati.
Siamo stati molto fortunati e ci hanno messo proprio sotto il palco, forse un pelo troppo vicino, ma la visuale è stata perfetta. Il concerto è stato fenomenale, bellissimo, entusiasmante, un tributo ai grandi classici della musica soul, come alcuni successi di Aretha Franklin, The Supremes, James Brown e nel frattempo abbiamo anche fatto un leggero pranzo.
Al termine, abbiamo approfittato della bella giornata per proseguire i nostri itinerari per la città, partendo da Washington Square, nel quartiere del Greenwich Village, dove si possono vedere all’opera i giocatori di scacchi e un monumentale arco di trionfo di marmo alto 23 metri, costruito nel 1892 per celebrare il centenario di George Washington come presidente degli Stati Uniti e poi Perry Street, la famosa strada dove hanno girato Sex and the City, con le sue case a schiera.
Ci siamo poi spostati verso il fiume, dove si trova Little Island, la struttura galleggiante di 132 colonne a forma di tulipani vista grattacieli con un giardino pubblico sopraelevato con piante e fiori rari, accanto al Pier 54.
Abbiamo proseguito nel quartiere di Chelsea, sulla High Line, un parco lineare di 2,4 km che si sviluppa accanto all’Hudson River, realizzato sulla struttura di una vecchia ferrovia sopraelevata, purtroppo tutta all’ombra nel pomeriggio, in questa stagione, e con la vegetazione che la contraddistingue secca e spoglia, ma ci sono begli scorci sui grattacieli della città e nella parte finale sul fiume al tramonto.
Ulteriore tappa è stata al Chelsea Market, un mercato coperto ricavato in uno stabile antico che fu sede storica di una fabbrica di biscotti (Oreo) e poi da Rolf’s, il ristorante pieno di palline di natale e al Flatiron Building, che si distingue per la sua curiosa forma a triangolo che gli ha valso il soprannome di “ferro da stiro”, purtroppo tutto impachettato per ristrutturazione.
Ci siamo riposati da Starbucks in Union Square e una volta recuperate un po' di energie ci siamo fermati alla Central Station, la più grande stazione del mondo, con, nel grande atrio principale, un soffitto a volta raffigurante la mappa stellare, decorato con le 12 costellazioni dipinte a foglia d’oro, oltre a 2.500 stelle, di cui 59 illuminate dai LED e un orologio in opale a 4 facce posto sopra il punto informazioni.

- 02/Jan/2023

Stanchi di colazioni ricche, siamo tornati da Fresh & Co, così da mangiarci yogurt e frutta.
Nei giorni scorsi abbiamo effettuato le prenotazioni della giornata odierna, alle 10 la visita al museo dell’Intrepid e dopo pranzo la visita all’osservatorio Edge.
L’Intrepid, che si trova al Pier 56, è una porta aerei della Seconda guerra mondiale, divenuto patrimonio nazionale nel 1986. Si possono vedere diversi aerei da combattimento americani, ma anche MIG stranieri e un Aermacchi italiano, oltre a comprendere, per quanto possibile, come si vivesse all’interno di una porta aerei, con un equipaggio di 2.900 uomini e capirne i movimenti negli spazi molto ristretti. Ci sono anche un sottomarino, uno Space Shuttle e il Concorde.
Abbiamo proseguito verso Hudson Yards, un polo residenziale e commerciale inaugurato nel 2019, dove si trova la particolare struttura a nido d’ape del Vessel di 16 piani. Per un periodo è stato possibile salirvi, ma, a seguito di diversi suicidi, è stato chiuso definitivamente nell’estate del 2021.
Inoltre, al 4° piano dell’edificio 30 Hudson Yards (ovvero al civico n. 30), un grande centro commerciale, si trova l’accesso all’osservatorio Edge.
Purtroppo, durante la prenotazione dei biglietti di Edge, fatta troppo di fretta mentre eravamo in coda prima dell’inizio del concerto gospel, abbiamo acquistato 2 biglietti di troppo. Avevamo mandato subito una mail per capire come fare, dato che era indicato che non erano rimborsabili, ma non abbiamo ricevuto risposta. Abbiamo quindi fatto un primo tentativo di rivenderli davanti alle macchinette, come i bagarini, mentre altri stavano acquistando i biglietti, ma in un caso non avrebbero voluto aspettare mezz’ora per entrare all’osservatorio, mentre nell’altro ne avevamo bisogno di 4 e non di 2, come da noi proposti. Alla fine però abbiamo chiesto al customer service e senza problemi ce li hanno messi a rimborso sulla carta di credito con cui abbiamo pagato.
All’ora prevista siamo saliti sull’ascensore che ci ha condotto al 100° piano, all’osservatorio a forma di becco di uccello con lo sbalzo nel vuoto a 400 metri di altezza e fantastico panorama sulla città. Purtroppo il cielo era nuvoloso, ma vediamo il bicchiere mezzo pieno….non c’era nebbia come poi è stato nei giorni successivi.
Marco, a parte i primi minuti in cui ha avuto un po' la sensazione di movimento sotto i piedi, è riuscito ad affacciarsi con me per qualche selfie, anche salendo sulla porzione di vetro trasparente, che consente di guardare sotto di sé.
La foto tipica, scattata nell’angolo, richiedeva di dover fare una coda, contro i miei principi, quindi l’ho saltata, ma è stato molto scenografico ugualmente e con un leggero tramonto sul fiume.
Prima di proseguire, ci siamo fermati all’interno del centro commerciale sottostante, per andare da Pandora ad acquistare un ciondolo tipico della città, con delle piccole miniature di una mela, un taxi e la statua della libertà.
Abbiamo visto dalla mappa che è ancora aperto il negozio di fotografia B&H gestito da ebrei e quindi come farcelo scappare? E’ ancora più grande dell’ultima volta in cui siamo stati, aperto a tutte le forme di tecnologia e non solo all’ambito fotografico; ci sono anche pc, stampanti e televisori. Siamo partiti con domande sul flash delle mia macchina fotografica che non si apre più e ci siamo fatti consigliare un paio di modelli nuovi, poi abbiamo chiesto un proteggi mirino che per l’ennesima volta abbiamo perso ed alla fine siamo usciti con un corpo macchina nuovo!! Valore aggiunto immediato? La connessione wireless con il cellulare per importare immediatamente le foto scattate, fantastico. Il resto lo studieremo con il tempo.
Ultima sosta prima dell’appuntamento per il tour notturno a Brooklyn è stata in Bryant Park, dove c’erano le bancarelle di natale, Winter Village, con 125 casette di legno, ed una pista di pattinaggio sul ghiaccio.
Il pullman di Volatour era pieno. Siamo riusciti a partire puntuali per Brooklyn, andando prima alla Brooklyn Heights Promenade, una terrazza panoramica lunga all’incirca 500 metri che si affaccia sul Hudson River e regala una delle più incredibili viste della Lower Manhattan, poi al Brooklyn Bridge Park e quindi a Dumbo, dove eravamo già stati anche con l’altro tour. Purtroppo ha iniziato a piovigginare.
Abbiamo proseguito per scattare la foto che tanto speravo di fare, ovvero il ponte di Manhattan che fa da cornice all’Empire State Building in lontananza, tra i vecchi docks di colore rosso, ripresa anche sulla locandina di C’era una volta in America.
Ed infine abbiamo percorso i quasi 2 km del ponte di Brooklyn, sotto l’acqua, ma è stato bellissimo uguale, un panorama incredibile, del ponte stesso e dello skyline della città.
Nel tornare all’hotel avevamo pensato di fermarci da Ellen’s Stardust, ma, pur essendo tardi, la fila era ancora lunga e non prendono le prenotazioni e quindi siamo andati dall’altra parte della strada da Mc Donald.

- 03/Jan/2023

Abbiamo mantenuto la colazione da fresh & co, più leggera per il nostro stomaco.
Avevo prenotato per le 10 l’ingresso al Memoriale dell’11/9, un luogo commemorativo sotterraneo. Ho aggiunto anche le audio guide per meglio seguire il percorso. La prima parte è più un museo con alcuni resti di travi dei palazzi abbattuti quel tremendo giorno e qualche opera d’arte realizzata successivamente, per me poco significative. Poi, quasi a sorpresa, si entra alla parte di esposizione che racconta quanto accaduto, da tanti punti di vista, con immagini e fotografie che sono come un pugno allo stomaco per il visitatore, il vero elemento della memoria. Ripercorrere i momenti precedenti e successivi ai crolli delle Torri Gemelle è davvero emozionante. Quasi 3.000 persone sono morte quel giorno, migliaia sono sopravvissuti e tantissimi sono intervenuti per dare soccorso, rischiando la loro vita.
All’esterno poi ci sono due piscine con grandi cascate artificiali, dove prima si trovavano i due grattacieli e sui pannelli di bronzo ai lati di esse sono incisi i nomi delle vittime.
Accanto c’è la bella struttura Oculus, dell'architetto Santiago Calatrava, il nuovo World Trade Center Transportation Hub, con tanti negozi, dove siamo dovuti andare a ripararci dalla pioggia. La forma della stazione rievoca molte immagini della storia dell'arte, ma per l'architetto Calatrava rappresenta un uccellino che sta per volare dalle mani di un bambino. L'elemento distintivo sono le due grandi ali – tettoie che raggiungono un'altezza di circa 50 m dalla quota stradale e la grande sala centrale ad ambiente unico.
Tornando verso l’hotel ci siamo fermati in Time Square all’Hard Rock Cafè ad acquistare le solite magliette e al Midtown Comics, il negozio di fumetti, che vende anche le magliette Marvel.
Siamo entrati anche da Macy’s, ma non abbiamo trovato niente di interessante, benchè ci fossero i saldi.
Per le 18.30 ci siamo presentati all’Ambassador Theatre per vedere il musical Chicago. Qualche sera prima della partenza avevamo visto il film per prepararci alla trama. I posti erano fantastici, 3 fila, quasi centrali (comprati sul sito www.newyorkcity.it) e lo spettacolo è stato molto bello.
Tornando all’hotel abbiamo riprovato a fermarci a cena da Ellen’s Stardust. C’era coda, ma questa volta abbiamo deciso di fermarci e ne è valsa assolutamente la pena. Siamo stati fortunati perché ci hanno messo al primo piano con vista sulla parte sottostante ed i camerieri si alternano a cantare i brani più famosi, da Greese agli Abba e sono stati davvero molto bravi. Serata bellissima!

- 04/Jan/2023

Sveglia presto questa mattina, ore 6.30, perché alle 8.30 dovevamo essere davanti all’agenzia di Volatour per il tour dei contrasti di 5 ore, che ci farà notare le differenze tra i vari quartieri, lasciando quindi Manhattan da Harlem, passando poi per il Bronx, il Queens ed infine Brooklyn.
Il Bronx, conosciuto come la culla dell'hip hop, ha approssimativamente 1.4 milioni di residenti ed è il quarto distretto più popolato di New York City. Abbiamo fatto sosta allo Yankee Stadium, nella parte Sud Bronx, dove vengono giocate le partite di Baseball delle Major Leagues. Successiva fermata è stata a Little Italy del Bronx e la guida ci ha portato in un mercatino coperto, dove abbiamo incontrato il comico e attore Ficarra, a spasso anche lui con la famiglia.
Il Queens, così chiamato per onorare Caterina di Braganza, Regina di Inghilterra, Scozia e Irlanda, è il distretto più vasto di New York City. Ci siamo fermati con il pullman al Flushing Meadows-Corona Park, creato originariamente per la Fiera Internazionale del Mondo nel 1939/40, dove si trova lo Stadio in cui vengono giocati gli US Open di tennis. Noi siamo arrivati per le foto alla grande sfera “mappamondo” realizzata in occasione della seconda esposizione mondiale qui tenutasi nel 1964.
Siamo rientrati da Brooklyn, che se fosse una città indipendente, sarebbe la 4 città degli Stati Uniti, seconda solo a Chicago, con più di 2.6 milioni di residenti. Abbiamo fatto sosta fotografica nel quartiere di Bushwick, divenuto punto di riferimento a New York per quanto riguarda la Street Art; si trovano graffiti sui muri, sulle facciate dei magazzini e dei garage, sulle persiane di case e negozi e vengono rinnovati ogni anno.
Infine siamo passati attraverso Williamsburg, facendo un salto nel passato degli Ebrei Ortodossi, dove le donne, tutte con le scarpe basse, ballerine, e cappellino in testa, portavano a casa da scuola i figli, con almeno due passeggini a testa e gli uomini tutti con il cellulare a conchiglia.
La guida ha consigliato di assaggiare la cheesecake da Junior’s e ne abbiamo approfittato per fare pranzo con cibo BBQ, prima del dolce.
Abbiamo preso la metropolitana verso sud per andare alla promenade, vedere la Statua della Libertà immersa sempre nella nebbiolina, passare dal toro di Wall Street, affollato di gente e risalire verso il World Trade Center per fotografare l’Oculus dal davanti ed è iniziato nuovamente a piovere.
Siamo quindi tornati in hotel a riposare mezz’ora e lasciare un po' di pesi dello zaino, prima di andare al Madison Square Garden per la partita di basket NY Knicks vs San Antonio Spurs. Eravamo abbastanza in alto, ma in posizione centrale e la vista era ottima (biglietti acquistati, al modico costo di 200 €/cad, sul sito ticketmaster.com).
Come sempre si tratta di un grande show, anche se mi è sembrato meno “esagerato” rispetto alla partita vista nel 2008.
Come spettatori famosi c’erano questa volta Matt Damon e David Harbour, oltre ad un altro paio di vip, ma a noi sconosciuti.
La partita è stata di per sé poco dinamica, fino agli ultimi minuti quando il punteggio era quasi alla pari, quindi il clima si è scaldato, con maggior tifo, e per fortuna i Knicks hanno vinto 117 – 114!!

- 05/Jan/2023

Alle 4 di mattina tutti i cellulari hanno iniziato a suonare senza sosta, con lo stesso suono e sullo schermo avevano la medesima scritta, un messaggio relativo ad un rapimento di un bambino, ma senza foto o altre indicazioni. Una volta letto il messaggio, il telefono ha smesso di suonare.
Marco si è svegliato con quasi 39 di febbre, quindi siamo scesi a fare colazione dal nostro preferito Fresh & Co e poi è tornato in camera a finire i bagagli, mentre io sono andata a fare shopping per acquistare i souvenir e alle 12 avevamo il transfer dall’hotel all’aeroporto. Fortunatamente è filato tutto liscio, niente coda a lasciare i bagagli e poca al controllo passaporti. Abbiamo avuto il tempo quindi per mangiare qualche cosa prima dell’imbarco, pensando già alle possibili mete delle vacanze del 2023!